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80 mila reperti archeologici in cantina a Montecarotto, una denuncia

Carabinieri del nucleo tutela patrimoniale sequestrano ammoniti, ceramiche, attrezzi da scavo e metal-detector

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Uno dei reperti archeologici sequestrati a Montecarotto dai Carabinieri

Un museo in cantina. E’ stato scoperto e denunciato a Montecarotto un 50enne del posto per la detenzione di una quantità enorme di materiale paleontologico e archeologico che potrebbe suscitare l’invidia di una Soprintendenza.

E.C. queste le iniziali dell’uomo denunciato dai carabinieri del Nucleo Tutela del patrimonio culturale di Ancona, aveva allestito nel seminterrato di casa un vero e proprio archivio: oltre 75.818 reperti come ammoniti, lamellibranchi e ittioli, e 2.902 oggetti tra ceramiche d’impasto dell’età del bronzo, strumenti litici, reperti vari del periodo romano. Tutti posti sotto sequestro. I reperti archeologici sequestrati a Montecarotto dai Carabinieri

Sono stati sequestrati, sempre nell’abitazione di E.C., anche attrezzi da scavo come picconi, pale, scalpelli, cazzuole, vanghe, spilloni e a metal-detector di ultima generazione.

Il materiale proviene sia dall’estero (Cina, Germania, Marocco), sia dalle varie regioni d’Italia, Marche comprese, come le zone del fiume Nevola, di Monte San Vito e Montecarotto.

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