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Jesi, deruba un conoscente di soldi e smartphone: nei guai un nigeriano di 23 anni

Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, si trova ora a Montacuto con l'accusa di estorsione

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Un cittadino nigeriano di 23 anni, in Italia senza fissa dimora, è stato posto in stato di fermo dai Carabinieri di Jesi per via di un’estorsione compiuta ai danni di un giovane residente a Riccione.

I due si erano conosciuti intorno alla metà del mese di novembre, quando avevano iniziato a bazzicare insieme alcuni locali della Vallesina: il 28 novembre scorso, però, il 23enne aveva sottratto al suo nuovo amico un cellulare comprato di recente, valevole all’incirca 1.100 euro, chiedendogliene 1.000 per la restituzione.

Il nigeriano si è fatto consegnare tale importo minacciando il compare con un coltello e costringendolo a numerose tappe in diversi dispositivi bancomat della zona: una volta fatto ritorno a Riccione, la vittima del raggiro ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri locali, i quali si sono poi messi in contatto con i loro colleghi jesini affinché il responsabile potesse essere rintracciato ed adeguatamente punito. I militari hanno quindi visionato le riprese delle telecamere presenti nelle vicinanze di alcuni bancomat, riuscendo ad identificare il 23enne come I.O., un individuo già noto alle forze dell’ordine per via dei suoi trascorsi problematici.

La morsa intorno all’estorsore si è chiusa nella mattinata di giovedì 10 dicembre, quando la vittima è stata attirata a Jesi dal criminale stesso con la promessa della restituzione dello smartphone: l’incontro tra i due è stato attentamente sorvegliato dai Carabinieri, che sono infine intervenuti blocca ndo il 23enne.

Il cellulare alla base della vicenda non era però in suo possesso, come ipotizzato correttamente dai militari: esso è stato poi trovato in casa di un altro nigeriano residente a Monsano, denunciato per ricettazione, mentre I.O. è stato invece trasferito presso il carcere anconetano di Montacuto.

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