Svolta nelle indagini tese ad individuare il responsabile dell’omicidio di Giancarlo Sartini, ucciso all’interno del proprio appartamento nella notte tra il 26 e il 27 dicembre del 2014: un uomo e una donna, in quel periodo vicini di casa del 53enne, sono stati infatti iscritti di recente nel registro degli indagati.

Ciò è accaduto durante la settimana appena trascorsa. Tale decisione è stata presa in seguito al ritrovamento di alcuni frammenti di DNA appartenenti alla donna nella cucina di Sartini: oltre a questo, tracce analoghe dell’uomo sono state invece rinvenute nell’abitazione di Nica Cornel, primo – e sinora unico- sospettato dell’uccisione, scarcerato nel mese di settembre dopo circa 8 mesi di detenzione.

Dall’esame dei tabulati telefonici è inoltre emerso come lo stesso Nica, nel corso della nottata incriminata, abbia telefonato due volte all’individuo in questione, segno che i due si conoscevano bene: secondo quanto trapelato, essi erano infatti soliti incontrarsi per bere qualcosa assieme. Nei giorni precedenti alla morte di Sartini, il 23enne avrebbe oltretutto offerto la propria ospitalità alla coppia, “costretta” a lavarsi nel suo appartamento poiché nella loro abitazione era stata interrotta la fornitura idrica: da ciò, a detta degli indagati, deriverebbero le tracce di DNA individuate negli ultimi giorni.

Entrambi, sentiti dagli inquirenti nella mattinata di lunedì 14 dicembre, avrebbero però presentato un alibi di ferro per la notte dell’omicidio: saranno pertanto necessari ulteriori sviluppi nelle indagini per capire esattamente quanto accadde nell’appartamento di via Circonvallazione.