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Falconara, raccolte oltre 5.000 firme contro la realizzazione delle barriere acustiche

Il sindaco Signorini: «Il Comune ha bisogno del sostegno dei cittadini per rendere più forte la richiesta di trovare soluzioni alternative»

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Raccolta firme a Falconara contro la realizzazione delle barriere

«Falconara non può accettare questo progetto, che non farebbe che peggiorare i livelli di inquinamento lungo la Flaminia e compromettere definitivamente il paesaggio. Il Comune ha bisogno del sostegno dei cittadini per rendere più forte la richiesta di trovare soluzioni alternative».

Il sindaco Stefania Signorini, durante l’assemblea pubblica organizzata mercoledì 23 gennaio al Centro Pergoli dal comitato ‘No al muro, sì al mare’, ha ribadito la contrarietà netta dell’amministrazione comunale di Falconara alle barriere fonoassorbenti che Rete ferroviaria italiana vorrebbe realizzare per separare la strada ferrata dalle abitazioni di via Flaminia, in modo da ridurre l’inquinamento acustico prodotto dal passaggio dei treni.

Al primo cittadino falconarese il presidente del comitato Luigi Galatello ha consegnato proprio mercoledì oltre 5mila firme raccolte nel giro di un mese: più di 5mila cittadini condividono la battaglia contro il ‘Muro’ di Rfi, che in alcuni punti arriverebbe a un’altezza di otto metri, togliendo la visibilità del mare, azzerando l’effetto delle brezze marine che contribuiscono a disperdere le sostanze inquinanti, impedendo all’amministrazione di programmare urbanisticamente una porzione di territorio che rappresenta la congiunzione tra la città e la spiaggia.

Il sostegno dei cittadini è importantissimo per l’amministrazione comunale, che ha già formalizzato con una delibera la richiesta, rivolta a Rfi e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di abbattere l’inquinamento acustico con altre soluzioni, come l’arretramento o l’interramento della ferrovia, la sostituzione del materiale rotabile, una diversa organizzazione degli orari dei treni che riduca il passaggio in orario notturno.

La richiesta, ha ricordato il sindaco Signorini, è stata condivisa lunedì con il Comune di Ancona, «un alleato importantissimo in questa battaglia», ha sottolineato. L’intenzione di Ancona e Falconara è quella di coinvolgere nella battaglia tutti i Comuni costieri e sono già arrivate richieste di informazioni da enti locali di tutta la regione, dalla provincia di Pesaro-Urbino a quella di Fermo.

All’assemblea hanno preso la parola anche l’assessore all’Urbanistica Clemente Rossi, quello all’Ambiente Valentina Barchiesi e l’architetto Giovanni Marinelli, che per il Comune ha predisposto gli atti per il riconoscimento di centro storico. «Questa opera produrrebbe un netto depauperamento complessivo – sottolinea l’assessore Rossi – che interesserebbe tutte le attività economiche, gli insediamenti abitativi l’attività turistica e le condizioni ambientali. Invieremo nei prossimi giorni al Mit dati concreti che testimoniano inequivocabilmente come, nel bilanciamento tra costi e benefici complessivi, i costi sotto tutti i profili, economici, sociali e sanitari, sono enormemente superiori a eventuali benefici. Penso che il Governo debba valutare correttamente la questione in questi termini, a 360 gradi, per il benessere della collettività».

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