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Ancona: ancora un arresto per atti persecutori

L’uomo, già destinatario della misura del divieto di avvicinamento, è stato sorpreso sotto l’abitazione della sua ex.

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Carabinieri

La relazione sentimentale è durata circa due anni e si è conclusa per volontà della donna, 27enne, nel maggio scorso. L’uomo, non accettando la fine del rapporto, ha iniziato a perseguitarla, tempestandola di messaggi audio e scritti dal contenuto spesso minaccioso e/o ingiurioso nonché da telefonate ed appostamenti sotto casa e nei luoghi da lei frequentati, ivi compresa l’abitazione del suo attuale fidanzato.

Il tutto ha ingenerato nella stessa un perdurante e grave stato di ansia e paura nonché un timore per la propria incolumità, ragione per cui si è rivolta ai carabinieri.

Per tale ragione, nel mese di settembre scorso, il GIP di Ancona, preso atto dei reiterati comportamenti persecutori compiuti dall’uomo, ha emesso nei suoi confronti la misura del “divieto di avvicinamento” ai luoghi frequentati dalla ragazza. Tuttavia, l’indagato, non ottemperando all’ordine, nella decorsa notte, è tornato.

Tale comportamento non è sfuggito ai militari della Stazione di Collemarino che, verso le 02.30, nel corso di un servizio di pattuglia, transitando in zona, hanno riconosciuto il 36enne appostato a bordo della sua macchina regolarmente parcheggiata nei pressi di uno dei luoghi vietati. Per tale ragione è stato tratto in arresto in flagranza del reato di atti persecutori, di cui all’art. 612 bis del codice penale che, così come novellato dalla L. 69/2019, al primo comma prevede che: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.

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