Che via Garibaldi fosse in uno stato di dissesto era del tutto evidente, tanto è  vero che quando abbiamo elaborato il programma di interventi di manutenzione stradale, avevamo inserito questa via tra le priorità.

Per quale motivo dopo circa dieci anni – il precedente intervento risaliva agli anni 1999-2000 – si è dovuti intervenire? La motivazione è semplice: allora vennero realizzate le nuove reti idriche sottostanti e si procedette al rifacimento dell’intera sede stradale (cosa che non avviene ora). Opere necessariamente lunghe, che si scontravano con le lamentele, per certi versi legittime, di operatori economici e cittadini. Di fronte a queste pressioni l’allora Amministrazione comunale, al fine di accelerare i tempi, fu indotta a procedere ad una rapida asfaltatura della strada senza poter attendere i tempi tecnici necessari affinché lo stabilizzato sottostante potesse ottimamente compattarsi. Questo ha comportato che con il passaggio delle auto e dei mezzi pesanti si sono creati nel tempo avvallamenti e il conseguente cedimento del manto d’asfalto.

L’allora direttore dei lavori aveva sollevato fin da subito questo rischio, puntualmente verificatosi, come risulta dalle note protocollate del luglio 2000.

Lo stesso dipendente, che gode della piena fiducia di questo assessorato, è stato incaricato di predisporre un intervento risolutivo e definitivo non andando ad intaccare l’intera sede stradale, ma solo la parte centrale di essa, per una larghezza di circa quattro metri, dove viene questa volta utilizzato uno stabilizzato in cemento di circa 30 centimetri. Contestualmente a questo intervento viene anche realizzato il nuovo impianto di illuminazione più potente e meno inquinante che sarà esteso anche al tratto di via Garibaldi verso San Giuseppe non interessato ai lavori.

La celerità  con la quale la ditta aggiudicataria dell’appalto sta svolgendo i lavori lascia per altro prevedere che gli stessi vengano portati a termine ben prima della scadenza prevista dal contratto.

Dal Comune di Jesi