Jesi, in aumento gli sfratti per morosità
Secondo le stime per il 2010 la situazione, già preoccupante, è destinata a peggiorare
– Una richiesta al Prefetto di intervenire sulle procedure di sfratto in città
– Un immediato incontro con l’Erap per valutare sia interventi di manutenzione, sia immobili od aree dove poter realizzare interventi di edilizia sociale
– La conferma anche per il 2010 dello stanziamento del Fondo di solidarietà per aiutare le famiglie in difficoltà per il pagamento degli affitti
Su queste tre direttrici si muove l’Amministrazione comunale di Jesi consapevole che l’avversa situazione congiunturale, insorta nell’anno 2009 e non ancora conclusa, sta continuando a determinare una forte tensione anche nel settore della locazione immobiliare, con un incremento imponente delle procedure di sfratto per morosità.
Secondo i dati ufficiali riferiti al territorio di competenza del Tribunale di Ancona, dal confronto tra gli anni 2008 e 2009 si segnala un’impennata delle procedure giudiziarie pari al 28,3%, con un trend destinato ad accentuarsi nell’anno in corso.
L’Ufficio di Promozione Sociale del Comune di Jesi è a diretta conoscenza di oltre 50 procedure di sfratto, a carico di altrettanti nuclei familiari in condizione di forte disagio a causa della perdita del lavoro. A questo numero si aggiungono ulteriori 25 procedure in fase iniziale.
Nel corso dell’anno 2009, il Comune ha attivato un Fondo di Solidarietà, destinato a sostenere, per il periodo di un semestre, le famiglie assoggettate a sfratto esecutivo. Nel complesso, sono stati attivati 39 interventi per un costo di circa 64 mila euro nel periodo ricompreso tra maggio e dicembre. Grazie alla collaborazione dei proprietari, i citati interventi assistenziali hanno consentito un temporaneo “congelamento” delle procedure di sfratto per l’intera durata dell’anno.
Sempre nel 2009, il Comune ha pubblicato un bando per la formazione di una graduatoria di aspiranti all’assegnazione di alloggi a “canone moderato”. Sono oltre 250 le domande in lista di attesa, ma, a tutt’oggi, nessun operatore privato o pubblico, ha manifestato la propria volontà di realizzare alloggi di tale tipologia, sebbene il Comune abbia reso disponibile una consistente sovvenzione pubblica pari a 1,9 milioni di euro.
In questo scenario, l’Amministrazione comunale, monitorando costantemente il fenomeno e confermando la medesima linea di sostegno dell’anno precedente, intende esprimere forte preoccupazione per la situazione in atto per diversi motivi. In primo luogo gran parte delle famiglie destinatarie degli interventi erogati nel 2009 non ha superato la situazione di crisi e non è ancora in grado di garantire il pagamento dei canoni di locazione con risorse proprie. Secondariamente, in assenza di prospettive certe a medio e lungo termine, molti proprietari hanno dichiarato la propria indisponibilità ad aderire nuovamente alla proposta di sospensione dello sfratto per un ulteriore semestre. Va aggiunto che l’elenco dei cittadini che richiedono l’accesso al Fondo 2010 registra ogni giorno nuove domande (in aggiunta a quelle del 2009) e l’accoglimento di tutte le richieste (vecchie e nuove) risulta impossibile, in considerazione di una oggettiva insufficienza degli stanziamenti.
Nell’ipotesi di esecuzione effettiva degli sfratti, il Comune avrebbe serie difficoltà ad accogliere i senza-tetto, a motivo dell’assoluta carenza di alloggi di emergenza, se si eccettua l’Ostello di Villa Borgognoni, istituzionalmente preposto alla ricettività turistica e, dunque, non idoneo.
Di qui la richiesta già formalizzata al Prefetto che viene tenuto costantemente informato della situazione e l’incontro fissato per la prossima settimana con l’Erap per esaminare la situazione complessiva e concordare modalità di intervento sia per quanto riguarda la manutenzione e la gestione di alloggi presenti in città, sia per individuare nuove possibili soluzioni di edilizia sociale nel territorio, così da affrontare da un lato l’emergenza, dall’altro la prospettiva a medio-lungo periodo.
dal Comune di Jesi
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