A fianco di Karim e dei combattenti kurdi per resistere al califfato fascista dell’Isis
Gli attivisti dell'Arvultura di Senigallia: "difende l'occidente dalla barbàrie degli integralisti, non è un terrorista"
Tutto è partito dalla staffetta solidale (e di resistenza attiva) organizzata a novembre ’14 dai centri sociali delle Marche e di altre regioni, per portare aiuti umanitari alla popolazione delle città di Suruc e Kobane, al confine tra Kurdistan e Turchia. Poi quella sensazione che “qualsiasi sforzo al di fuori di quello militare, per quanto nobile e condivisibile, si limiti a tamponare il sangue senza però curare la ferita“. E così la scelta di partire. Di nuovo.
Karim Franceschi, 25enne di Senigallia, ha espresso le sue ragioni per cui ha intrapreso agli inizi di gennaio una strada, quella del combattimento e non solo dell’aiuto umanitario, molto rischiosa. Ragioni che sono state rese pubbliche attraverso una lettera in cui ha dichiarato perché schierarsi contro il califfato dell’ISIS e a favore della libertà e della democrazia…
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