Lettera aperta sulla scuola del segretario provinciale del PD Lodolini
“Inizia, dunque, l’anno scolastico. Ma la campanella che suonerà quest’anno sarà particolarmente stonata. Proprio sulla scuola il Governo nazionale mostra tutta la sua inadeguatezza, penalizzando il presente, ipotecando il futuro dei ragazzi e realizzando il più devastante piano di licenziamenti nella scuola pubblica che la Repubblica ricordi.
Con l’art. 64 della legge 133, Tremonti taglia e fa sparire 170.000 posti di lavoro nella scuola, l’equivalente di due Alitalia all’anno. Sono davvero troppo lontani i tempi del Piano programmatico di 150.000 immissioni in ruolo del Governo Prodi non sono chiacchiere, ma fatti concreti realizzati con l’immissione in ruolo di 20.000 precari nel Luglio 2006 e 50.000 nel Luglio 2007. Poi purtroppo quel Governo è caduto e non ha potuto portare a termine la propria opera.
Come denunciato in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico dai sindacati, i posti tagliati nella provincia di Ancona ammontano a 147 per i docenti e 133 per il personale Ata. In totale sono 280 i posti di lavoro in meno con 17 classi eliminate nel capoluogo dorico tra tutti gli ordini di scuola, a fronte però di un aumento di ben 516 alunni rispetto allo scorso anno.
I dati Ocse ci consegnano una scuola “fanalino di coda”, proprio nel momento in cui il Paese, anche per uscire dalla pesante crisi economica che lo sta attraversando, ha bisogno di aumentare la propria competitività, investendo in conoscenza, cultura, innovazione e ricerca scientifica.
I tagli lineari del Governo vengono fatti senza alcun intento riformatore, senza alcun riconoscimento del tanto propagandato “merito”, ma soprattutto con un aberrante accorpamento delle classi che costringerà i nostri ragazzi a vivere le proprie giornate in aule con oltre 33 studenti, in violazione di qualsiasi norma di sicurezza.
Il pericolo oggi in agguato è quello di un’istruzione, una formazione e un sapere che, alla vigilia dei 150 anni dell’Unità d’Italia, non aiutino la coesione del Paese né il processo di mobilità sociale.“
da Emanuele Lodolini
Segretario provinciale del PD
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