Bright Ubuntu, un Sistema Operativo Open-Source senza barriere
Sabato 25 ottobre alle 17.30 presso la Sala Conferenze del Museo Omero in una giornata di promozione e formazione si festeggerà la conclusione del progetto "Bright Ubuntu, un Sistema Operativo Open-Source senza Barriere".
Il progetto, avviato a maggio e presentato in conferenza stampa il 14 luglio, ha portato alla realizzazione di un sistema operativo gratuito e facile da utilizzare per utenti non vedenti e per altre categorie di persone con disabilità.
L’Educational del 25 ottobre è rivolto a loro e ai responsabili dei Musei, operatori museali, docenti, ingegneri, tecnici e a tutti coloro che desiderano conoscere come integrare tecnologia, cultura, servizi alla persona e presso la sede di lavoro o per uso privato.
L’idea
Il progetto nasce da un’idea di Mirko Montecchiani, Responsabile Giovani dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Marche, con il fondamentale sostegno di Maurizio Mazzieri, un volontario di suddetta associazione e del Rotary Club di Ancona. Appassionato di viaggi, arte e sensibile alle problematiche dell’integrazione dei non vedenti nella società, Mirko è riuscito a coinvolgere lo staff del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Gestionale e dell’Automazioni (DIIGA) dell’Università Politecnica delle Marche guidato dal Prof. Luca Spalazzi e il Presidente del Museo Tattile Statale Omero di Ancona Roberto Farroni.
Un sistema operativo open source ovvero gratuito predisposto per non vedenti e ipovedenti
Il sistema operativo, denominato “Bright Ubuntu”, sarà realizzato dallo staff del DIIGA personalizzando il sistema open source “Ubuntu” già esistente, al fine di renderlo “Bright” ovvero luminoso e funzionale per i non vedenti e gli ipovedenti dotandolo di tutti i software necessari ed eliminando l’inutile. Il logo, che è quello ufficiale di Ubuntu personalizzato da Emeline Moreau, vuole riassumere l’idea progetto nella sua ottica di superamento del Digital Divide: rappresenta infatti tre bambini che si abbracciano, uno di questi ha il bastone in mano; i tre bambini hanno i tre colori degli occhi: blu, marrone e verde.
Cohabitat
Proprio per questo suo fondamentale obiettivo il progetto è rientrato appieno nei requisiti richiesti da Cohabitat – Asse Human bit – ricevendo così un sostanziale contributo della Provincia di Ancona per la sua realizzazione. Ed oggi in conferenza stampa l’Assessore alla cultura della Provincia, Carlo Maria Pesaresi, ha voluto sottolineare la pertinenza e l’innovatività di questo progetto, capace di unire tecnologia e cultura.
La comunità e la rete di diffusione
Il sistema potrà essere scaricato gratuitamente da un sito internet realizzato ad hoc //jeap.diiga.univpm.it/brightubuntu/wiki, dotato di un forum in cui confrontarsi e di un supporto on-line (tipo enciclopedia wiki) che spiegherà come installare e utilizzare il sistema.
Al termine del lavoro dell’Università lo staff del Museo Tattile Statale Omero, insieme ad un gruppo dell’Unione Italiana Ciechi, valuterà e testerà le sue funzionalità.
La postazione multimediale al Museo Omero
Al Museo Omero inoltre verrà predisposta una postazione multimediale all’ingresso con Bright Ubuntu installato affinché i visitatori non vedenti del Museo possano raccogliere tutte le informazioni in modo semplice, diretto e autonomo.
Anche dal sito internet del Museo Omero www.museoomero.it sarà possibile scaricare il sistema operativo e avere tutti i link e riferimenti utili.
L’evento finale
Il progetto iniziato a maggio si conclude sabato 25 ottobre con una giornata evento per la presentazione del prodotto e delle sue funzionalità e diffusione.
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