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Terremoto, il Comune di Jesi si offre di ospitare gli animali rimasti senza riparo

Messi a disposizione i locali dell'ex azienda agraria Arcafelice, che possono ospitare più di 200 bovini

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Allevamenti nelle zone colpite dal terremoto del 30 ottobre nelle Marche. Foto tratta dal sito Vita.it

Il sindaco Massimo Bacci ha messo a disposizione degli allevatori delle zone terremotate la stalla dell’ex azienda agraria Arcafelice. La stalla, capace di ospitare oltre 200 bovini, è in buone condizioni, dotate di acqua e luce, con silos attivi per immagazzinare il mangime, ed è immediatamente funzionale.

Vi è anche un ampio appezzamento di terreno per ulteriori esigenze ed un alloggio dotati di servizi, ovviamente poi da attrezzare, per ospitare chi accudirà il bestiame.

Il sindaco ha comunicato la disponibilità al Servizio veterinario dell’Asur al quale ha chiesto il prezioso supporto per gli aspetti sanitari e amministrativi ed alle associazioni di categoria regionali che hanno già comunicato di attivarsi immediatamente anche per risolvere le questioni legate al trasporto degli animali.

“Era una iniziativa su cui stavamo lavorando – ha spiegato il sindaco – e che ora concretizziamo dopo aver accertato che la struttura è ancora perfettamente funzionale ed adeguata. La nostra disponibilità è stata accolta con entusiasmo dalle associazioni di categoria, segno evidente che c’è richiesta in tal senso da parte degli allevatori posti nelle zone terremotate dove le stalle sono crollate ed i ripari di fortuna sommersi dalla neve. Per il trasporto degli animali c’è piena disponibilità da parte di tutti a trovare soluzioni tempestive. Ringrazio il Dipartimento di Prevenzione, Unità Operativa Sanità Animale, del Servizio Veterinario dell’Asur Marche Area Vasta 2,  sede di Jesi, ed in particolare il suo responsabile dott. Carmine Baleardinelli per la disponibilità e l’aiuto che ci fornirà. Riuscire a mettere a disposizione la stalla era una sollecitazione che mi era giunta anche da diversi cittadini, a dimostrazione di una comunità coesa e solidale di cui essere orgogliosi”.

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