CNA: “Anziani: tanti e poveri, oltre 20mila i non autosufficienti”
Le ultime rilevazioni Istat lo confermano: dobbiamo fare i conti con la vecchiaia. La nostra è una regione la cui popolazione invecchia sempre più e quindi dove le politiche del welfare assumono sempre maggiore importanza.
Lo ribadisce la Cna Pensionati, secondo la quale è ormai necessaria una politica di “welfare in progress”, cioè in evoluzione continua rispetto ai mutamenti strutturali della popolazione marchigiana, provinciale e comunale.
“La popolazione anziana è molto più presente nelle zone dell’entroterra marchigiano – dice Riccardo Ruggeri, responsabile delle politiche sociali della Cna regionale e provinciale – ed abbiamo visto che è in maggior parte femminile. Esiste ancora una forte attrazione della famiglia che tende a tenere l’anziano presso il proprio domicilio e su questo occorre tarare la politica delle istituzioni. Sappiamo che le risorse sono poche e probabilmente in futuro saranno ancora meno per cui bisogna essere molto attenti a non sprecare nulla”.
La Cna Pensionati analizza poi i fondamentali aspetti legati alla salute degli anziani e alle loro condizioni economiche. “Se prendiamo i pensionati iscritti alla gestione Inps, che ora sono a riposo – continua Ruggeri –nelle Marche sono 260.533 e nella provincia di Ancona 110.743 e l’importo medio della pensione percepita è di 674,03 €uro a livello regionale e di 608,58 €uro nella provincia di Ancona. E’ vero che nelle altre gestioni (Inpdap, Gestioni separate, ecc.) la media si alza, ma parliamo sempre di un reddito estremamente basso. Secondoproblema riguarda la non autosufficienza: si stima che nelle Marche gli anziani non autosufficienti siano oltre 20.000, ma ne sono stati rilevati con certezza 12.000 (perché in possesso di pensione di invalidità o presenti nelle strutture residenziali) e circa 3.000 sono i posti letto nelle varie residenze della Regione. Ci preoccupa che tale realtà sia spesso sottovalutata dalle istituzioni. Certo la regione Marche è tra le più sensibili a livello nazionale ma il fatto che sia stato azzerato il Fondo Nazionale per la non autosufficienza non aiuta a dare una risposta adeguata”.
“Cna Pensionati avanza, al riguardo, proposte serie e responsabili – aggiunge Riccardo Ruggeri – mirate a fare in modo che l’anziano possa restare il più a lungo possibile presso il proprio domicilio, ma ciò comporta un investimento in direzione di un incentivo alle famiglie e del potenziamento dell’ A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata)”.
Secondo la Cna Pensionati infatti, queste scelte di investimento producono ben due effetti positivi: innanzitutto si evita all’anziano non autosufficiente il trauma conseguente al suo trasferimento in un nuovo ambiente che non è quello familiare, con note ripercussioni sul suo stato di salute; in seconda istanza, l’assistenza domiciliare permette alle istituzioni anche un notevole risparmio economico. Infatti, l’incentivo erogato, pari a 200 €uro al mese, peraltro non sufficiente a coprire tutte le richieste, è sicuramente un costo molto inferiore a qualsiasi D.R.G. (costo di degenza giornaliera) in una qualunque struttura sia essa ospedale, residenza sanitaria o casa protetta.
“Come Cna Pensionati – conclude Ruggeri – riteniamo che tale incentivo debba essere erogato a tutti coloro che ne hanno diritto, oggi ancora troppi sono in lista di attesa, e che gradualmente debba essere aumentato. Ciò non diverrà un costo aggiuntivo, anzi, come detto, permetterà un’attenta rivisitazione delle strutture sanitarie e di supporto esistenti, realizzando una razionalizzazione e quindi un risparmio mettendo in correlazione i bisogni con le effettive richieste. Contestualmente si dovrebbe operare anche un risparmio sul numero del personale sanitario, che potrebbe andare a ricoprire funzioni, in particolare negli ospedali, dove oggettivamente c’è carenza di personale. Infatti, in quasi tutte le strutture ospedaliere della nostra regione, alle famiglie dei ricoverati viene richiesta a loro carico l’assistenza ai malati (in particolare di notte), che si traduce solitamente in persone di famiglia o badanti a pagamento”.
dalla CNA Pensionati
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