Federico Filonzi e il suo Ritmo e corpo nella batteria jazz
Edito nel dicembre 2010 da Giulio Perrone Editore per la collana SagUni, prima pubblicazione scientifica della casa editrice romana, il libro Ritmo e corpo nella batteria jazz del chiaravallese Federico Filonzi ha già attirato su di sé l’attenzione dei media locali e della stampa specializzata anche a livello nazionale.
Parlando con l’autore, e chiedendogli cos’è che lo abbia spinto a prendere la decisione di scrivere il libro, ci spiega come “l’idea di questo libro nasce dall’amore che da sempre ho per la musica, per la batteria. Lo scritto è un percorso che si snoda attraverso delle tappe fondamentali dovute anche all’acquisizione di conoscenze durante il corso di laurea triennale in Mestieri della Musica e dello Spettacolo e di laurea specialistica in Scienze dello Spettacolo – Discipline della Performance.“
“Ho iniziato ad interessarmi di jazz nella parte più prettamente musicologica – ci spiega Filonzi parlando dei contenuti del suo libro -, per cui sono andato alla ricerca di vecchi scritti, recensioni, articoli, saggi, tutto quello insomma che per anni ha nutrito le menti scientifico-musicali, passando da Morris Jones a Schuller, da Caraceni a Bontempelli, da Casella a Copland, da Hodeir a Mazzoletti, ecc… Ciò che emerge è un approccio nuovo, nella comunicazione musicale e nella questione ritmica, entrambe rapportate alla batteria jazz.“.
Fin qui il Filonzi scrittore, ma Federico è anche musicista, un batterista per la precisione. “Potrei definirmi in qualche modo un figlio d’arte – racconta Filonzi – dato che mio nonno fu maestro di musica, nonché primo insegnante di canto di Mia Martini. I miei genitori hanno sempre suonato, più per passione che per lavoro, mia mamma pianista e mio padre bassista, per cui sarebbe stato davvero difficile per me poter “sfuggire” all’idea di suonare qualche strumento”.
Un percorso musicale iniziato all’età di 10 anni, che ha portato alla collaborazione con diversi artisti, a un diploma di teoria e solfeggio e ad una costante attività didattica. Lo studio per Filonzi è un punto fermo: “sono da sempre convinto che una buona preparazione teorica e tecnica possa essere di grande aiuto nelle situazioni più disparate ed impensabili (tipo suonare con una band, o big band per la prima volta in concerto)“.
Tornando al Federico scrittore, è già in cantiere un altro libro: “in questo momento a dir la verità è solo una piccola idea, frutto dell’entusiasmo e della carica emotiva che mi sta dando questa prima pubblicazione”.
di Giovanni Romagnoli
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