Il PD di Ancona sulle energie rinnovabili: “il governo blocca gli investimenti”
Alla paralisi un settore che conta oltre 120mila posti di lavoro. Bianchi: “Dal governo danni al settore, serve schema incentivi”
I tagli dei finanziamenti contenuti nel decreto Ronchi portano di fatto alla paralisi un settore che tocca oltre 120mila posti di lavoro. Il parziale dietrofront voluto dal governo con la cancellazione del tetto massimo per il fotovoltaico non ha risolto l’incertezza in cui viene lasciato l’intero settore dal prossimo giugno.
L’approvazione del decreto ha suscitato un grave allarme in tutte le associazioni di imprenditori del settore delle rinnovabili e nella stragrande maggioranza delle imprese tanto che nelle ore immediatamente precedenti l’approvazione del decreto, il governo ha ricevuto oltre 14mila mail di protesta. Inoltre il sistema bancario ha già annunciato la sospensione dei finanziamenti previsti nel settore e una riunione dell’ Abi sull’argomento, prevista per il 16 marzo.
Inoltre la scellerata scelta di chiudere il 3° conto energia, con un termine del 31/05/2011 in cui per accedere allo stesso l’Enel deve eseguire la connessione, comporterà la revoca dei finanziamenti delle banche. Dobbiamo quindi sospendere le installazioni perché anche se le finiamo domani mattina nessuno ci assicura che l’Enel le allacci al 31/05/2011. In altre parole, da un momento all’altro molte piccole aziende si troveranno senza fondi e senza clienti pronti ad investire nel fotovoltaico a causa del blocco degli incentivi. Il terzo Conto energia, la legge che disciplina la distribuzione degli incentivi e che doveva restare in vigore fino al 2013, cesserà di avere effetti il 31 maggio del 2011. Oltre al danno anche la beffa. Il Ministro Romani, per correre ai ripari davanti alla totale chiusura di investimenti da parte delle banche per le PMI, annuncia che ci sarà un nuovo decreto che risolverà almeno i tempi e le quote concesse. Insomma aspettate e credete, una sorta di atto di fede per sapere se si riuscirà a porre fine a questa colossale incertezza.
Per il PD della Provincia di Ancona, “il governo sta condannando il settore alla paralisi. I nostri Parlamentari hanno chiesto, fin da subito, che il governo rendesse noto nel più breve tempo possibile, lo schema degli incentivi al quale sta lavorando e che questo nuovo schema fosse in grado di sostenere la crescita del settore. Possiamo solo sperare che le parole del ministro Prestigiacomo, corrispondano a verità. Il danno fatto dal governo al comparto in questi i giorni, con i finanziamenti bloccati e gli investimenti delle imprese cancellati, sarà comunque enorme“.
Il PD provinciale critica anche Paolo Romani: “E’ scandaloso che il ministro dello Sviluppo economico non avesse previsto che l’incertezza sugli incentivi prodotta dal decreto di ieri avrebbe paralizzato il settore con danni economici, occupazionali e, non ultimi, ambientali molto consistenti. Ci chiediamo se si tratti di disattenzione o di volontà. Romani limiti i danni presentando il prima possibile il decreto con il nuovo schema degli incentivi. E faccia in modo che essi siano ancora in grado di sostenere la crescita del settore. Questa volta ascolti davvero gli operatori e le associazioni. L’annuncio che gli incentivi saranno modificati entro giugno ha il solo effetto di bloccare il settore. In questi mesi nessuna impresa avrà la certezza dei ritorni attesi e ci saranno enormi difficoltà nell’ottenere o anche solo mantenere i finanziamenti bancari ricevuti.
Noi siamo convinti che occorre una riforma degli incentivi che devono essere sostenibili e quindi anche ridursi perfavorire le migliorie tecnologie, ma soprattutto devono essere certi nel tempo. La stabilità nel tempo degli incentivi è condizione essenziale perché le imprese possano programmare i propri investimenti. Esattamente il contrario di quanto ha fatto il governo. Il nostro è l’unico governo dei Paesi avanzati che, invece di investire in una sfida strategica per il futuro, si impegna per affossare uno dei pochi settori che è cresciuto nonostante la crisi come dimostrano gli oltre 120 mila posti di lavoro”.
“Il decreto sulle rinnovabili, così come attualmente formulato, è una pietra tombale sull’intero settore. Deve essere modificato il più presto possibile, ben prima del 30 aprile, perché getta nella totale incertezza un intero settore e ha già bloccato tutti gli investimenti in essere”.
Il PD tramite i Consiglieri provinciale presenterà un ordine del giorno in Consiglio sul decreto rinnovabili.
dal PD della Provincia Ancona
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