Persone ridotte in schiavitù da setta incentrata sul macrobiotico, quattro indagati
L'organizzazione, fondata e diretta dal 74enne M.P., è stata smantellata dalla Polizia di Stato
Un’organizzazione operante nel settore dell’alimentazione macrobiotica è stata smantellata dalla Polizia di Stato di Ancona e Forlì al termine di lunghe e complesse indagini portate avanti a partire dal 2013.
Tutto ha avuto inizio dalla denuncia di una forlivese di 45 anni, la quale ha raccontato alle forze dell’ordine di essere entrata a far parte di una sorta di setta incentrata sugli insegnamenti del 74enne M.P.: costui nel tempo era infatti riuscito a imbastire in tutta Italia una vasta rete di centri dediti alla pratica del macrobiotico, attraverso i quali gli adepti venivano privati di molte libertà per essere messi al servizio dell’organizzazione.
I seguaci di M.P., ideatore peraltro di cinque diverse diete fondate sul rigetto dell’alimentazione e della medicina tradizionale, erano così indotti a lavorare nelle diverse strutture dell’associazione dietro il pagamento di cifre irrisorie, se non addirittura gratuitamente.
M.P. era inoltre solito invitare gli aderenti alla sua setta a elargire donazioni a suo favore, donazioni che sarebbero servite per costruire cliniche incentrate sui propri precetti: in tal modo il 74enne avrebbe ricevuto centinaia di migliaia di euro, finiti invece sui conti correnti di familiari e persone fidate.
Una volta raccolte abbastanza informazioni al riguardo, gli inquirenti hanno quindi denunciato lo stesso M.P. e tre suoi stretti collaboratori (il 51enne V.L., il 52enne B.G., e il 44enne W.K.X.): le accuse nei loro confronti sono associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale.
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