Anche ad Ancona il progetto “Super-abile”, dedicato alle vittime di tortura e violenze
Il progetto “Super-abile”, nato per migliorare il sistema territoriale di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati vittime di violenza e tortura, sbarca ad Ancona. Si è infatti svolta la mattina del 14 ottobre, nei locali della II circoscrizione, la cerimonia per la firma dei Contratti di accoglienza che definiscono i diritti e i doveri dei beneficiari accolti.
A prendervi parte l’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Ancona Gianni Fiorentini, il presidente Stefano Foresi e i rappresentanti delle associazioni partner del progetto, il Gus di Macerata e il Circolo culturale Africa di Ancona.
Il progetto, già attivo a Jesi, accoglierà nel capoluogo tre famiglie somale, una marocchina, una kurda-irachena, una armena e una signora nigeriana. Si tratta di persone già presenti nel territorio provinciale, con i bambini in età scolare inseriti nelle scuole.
L’intervento rappresenta il primo progetto nel settore dell’asilo finanziato nella provincia di Ancona e ha ricevuto risorse comunitarie pari a ben 416 mila euro. Ai beneficiari verranno assegnati degli appositi alloggi nel quartiere Piano San Lazzaro e saranno assistiti nelle esigenze quotidiane, nelle pratiche legali e nel processo di apprendimento dell’italiano, attraverso le attività socio-ricreative realizzate da un’equipe multidisciplinare.
“Riteniamo importante implementare i processi di integrazione– afferma l’assessore alle Politiche sociali Gianni Fiorentini – offrendo accoglienza e tutela, ma soprattutto favorendo percorsi di inclusione sociale ed economica e promuovendo una cultura della solidarietà capace di coniugare rispetto della legalità e riconoscimento dei diritti umani. Con ‘Super-abile’ interveniamo rafforzando i servizi già esistenti tramite la sperimentazione di una gestione condivisa e integrata che renda più efficaci le azioni intraprese”.
“Abbiamo accolto con molta soddisfazione questo progetto – aggiunge il presidente della II circoscrizione Stefano Foresi – perché negli ultimi dieci anni il nostro quartiere ha visto un incremento del 600% di persone immigrate, passando da 1200 a 6800 presenze con ben 98 etnie. Questa è la realtà in cui viviamo: dobbiamo affrontarla senza alcun pregiudizio e facendo rispettare pienamente le regole per costruire una vera integrazione. Farlo significa progettare insieme, italiani e stranieri, l’accoglienza, l’inserimento, l’apprendimento della lingua e il recupero scolastico”.
dalla Provincia di Ancona
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