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Montegranaro, Hospice ad elevata intesità assistenziale

A Montegranaro nella Provincia di Fermo l’Hospice è il più grande delle Marche e nel 2010 ha curato 120 malati.

A Montegranaro la struttura, voluta dal dott. Lucio Giustini, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica presso l’Ospedale Civile di Fermo e coordinatore dell’Hospice, ha il merito di aver restituito ai malati, che attraversano il momento più difficile della loro esistenza, la dignità di persone.
Nel corso del 2011 si calcola che i decessi per tumore saranno 177mila (100mila uomini, 77mila donne). Di questi, almeno 100mila avrebbero bisogno di cure palliative nella fase terminale.
 


A domicilio, se l’ambiente e la famiglia lo consentono, in una struttura dedicata, se si è soli o con familiari con problemi socio-economici o psicologici. Per questo esistono gli hospice. Ma in Italia sono ancora troppo pochi: 189. Insufficienti se si stima che almeno 250mila malati ogni anno avrebbero bisogno di questo tipo di assistenza, in particolare della terapia del dolore e sono attualmente degenti in ospedale. Nel nostro Paese esiste ancora un concetto errato di hospice, inteso come luogo “dove si va a morire”.

Si tratta invece di una struttura in cui il malato può scegliere di essere accolto per cercare di vivere nel migliore dei modi una fase complessa e difficile del proprio percorso di vita. A sostenerlo il dottor Lucio Giustini, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica presso l’Ospedale Civile di Fermo e responsabile clinico dell’Hospice di Montegranaro.

L’hospice  deve essere percepito in modo differente: è una struttura dedicata alle cure palliative, per periodi di media o lunga degenza, inserita in un circuito oncologico che comprende la terapia ospedaliera e l’assistenza domiciliare. Viene utilizzato come supporto nella gestione di situazioni critiche sintomatiche temporanee, quali dolore, nausea, dispnea, subocclusione. Si cerca di eliminare i sintomi nei malati che, una volta controllati e stabilizzati, fanno ritorno a casa. A Montegranaro infatti vengono ricoverati oltre che i pazienti terminali, anche quelli temporaneamente allettati, che in un secondo tempo riprenderanno il trattamento di base della malattia”.

L’Hospice di Montegranaro, il più grande delle Marche, è unico nel suo genere. Si è voluto ricreare un ambiente familiare dove malati e parenti possano sentirsi quasi a casa. E molto è stato realizzato con i fondi ricavati da iniziative benefiche promosse dai cittadini stessi. La cucina, la sala d’attesa, i televisori sono frutto di donazioni. 10 i posti letto in camere singole, in cui i familiari possono anche dormire, dotati di letti ortopedici con sistemi di prevenzione delle lesioni da decubito. L’area ha uno spazio dedicato alle terapie specialistiche e di supporto e può contare sulla presenza stabile e continuativa di uno psicologo, di  consulenti anestesisti per la terapia del dolore e di fisiatri.

La struttura è piccola” spiega il dottor Giustini, a misura di paziente e offre accoglienza a persone che, nel corso della propria malattia, hanno bisogno di assistenza h24 e necessitano della terapia del dolore. L’hospice non è però destinato esclusivamente a pazienti in fase terminale. Per accedere ci sono due possibili percorsi: la dimissione da un reparto ospedaliero del territorio o della regione se il paziente è ricoverato, oppure, su richiesta del medico di medicina generale e dei familiari, direttamente dal proprio domicilio, previa valutazione del caso da parte dell’Unità valutativa distrettuale, composta da un oncologo, dal medico di base, dal medico del distretto e dalla caposala.

La valutazione del paziente è celere, al massimo entro 48 ore, e l’attesa normalmente si limita a un paio di giorni. L’assistenza medica è garantita dal lunedì al sabato dagli stessi medici dell’Oncologia provenienti dall’Ospedale di Fermo e dai medici di guardia medica nelle notti e nei festivi, mentre il personale infermieristico è interno all’hospice. La continuità assistenziale per i pazienti provenienti da Fermo è così garantita
Il bilancio è più che positivo a due anni dall’apertura” aggiunge il dottor Giustini. “Lo scorso anno sono stati ricoverati 120 pazienti, un numero alto per un hospice. Il problema non è il numero di posti-letto, che potrebbe sembrare esiguo per soddisfare le necessità del territorio, ma la carenza di personale”.

da Hospice di Montegranaro

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 24 novembre, 2011 
alle ore 16:01
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