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PD Ancona, il segretario provinciale Lodolini augura un buon 2012

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Art.18, dl Salva Italia, elezioni amministrative e province le principali sfide

Emanuele LodoliniIl Segretario provinciale del Partito Democratico della provincia di Ancona, Emanuele Lodolini, alla vigilia del nuovo anno ha inviato una lettera alle iscritte e agli iscritti al PD della provincia di Ancona ai quali rivolge l’augurio per il 2012 alle porte e fissa gli obiettivi e gli impegni prossimi. Dalle Amministrative di Jesi, Fabriano, Rosora e Corinaldo, alla crisi economica, passando per un nuovo modello di sviluppo e per le sfide nuove (art. 18, decreto “Salvitalia”, elezioni provinciali) che la fase che si è aperta pone alla politica e al PD.


Segue il testo della lettera:

“Care democratiche, cari democratici,

il 2011 si chiude con il superamento di una lunga fase politica.
Qualcuno l’ha definita “seconda fase” della democrazia italiana, facendo riferimento agli anni del berlusconismo.
Si è chiusa, di certo, una stagione politica e chi intendesse guardare a questa nuova fase solo con le categorie di quella appena trascorsa commetterebbe, a mio avviso, un errore.

Si gira pagina.
La giriamo in tempi duri per la politica non certo priva di responsabilità, anche per aver vissuto troppo a lungo ben sopra le proprie possibilità.
Lo facciamo continuando a contrapporci, giustamente, all’idea di una democrazia senza Partiti, perché i Partiti sono, come ha scritto il prof. Michele Prospero su l’Unità, in un bell’articolo in risposta a Marco Travaglio, uno degli strumenti storici più significativi per abbattere il dominio della ricchezza e per consentire a chi non ha risorse economiche di difendersi, di contare, di crescere con gli altri nello spazio pubblico“.

La giriamo con un leader, Pier Luigi Bersani, che ha anteposto l’interesse nazionale a ogni altra considerazione. La giriamo lasciandoci alle spalle il Governo Berlusconi che ci ha spinto sull’orlo del precipizio.

Il sapore della medicina che il Governo Monti sta somministrando al Paese è certamente amaro.
Non possiamo non tener conto della reale gravità della situazione economica italiana. Provvedimenti necessari, dunque, ma non per questo indolori.
Le azioni intraprese dal Governo non sono le stesse che noi avremmo voluto e si poteva fare di più per una maggior equità, colpendo con incisività l’evasione, le rendite e i patrimoni, tutelando chi è più debole.
Essere forza di governo è nel nostro Dna, ma non abbiamo vinto le elezioni e ci troviamo, per emergenza, a sostenere un Governo con avversari politici di ieri e di domani.

Abbiamo contribuito in maniera importante a portare correttivi verso un maggiore equilibrio dei sacrifici imposti dalla manovra, che adesso sarà un po’ più leggera sulle spalle di chi ha meno.
Stiamo restituendo“senso” a parole che “senso” purtroppo avevano perso: responsabilità, sobrietà, onestà, rigore, dignità.
Assistiamo finalmente al ritorno di una Politica nella quale, anche se non si è d’accordo, si discute nel merito di programmi, d’idee, di proposte, e non di altro che con la politica aveva poco a che fare.

Nel 2012 continueremo a essere vigili e propositivi nel nostro sostegno al Governo Monti. Lavoreremo con tenacia per far sì che a questa manovra d’emergenza, tutta concentrata sul risanamento dei conti, segua una fase di riforme e di stimolo alla crescita, senza la quale, in piena recessione, il Paese rischia seriamente di precipitare nel dissesto finanziario sotto il peso esorbitante del debito pubblico.

Non dimentichiamo che chi oggi, dall’opposizione(Lega Nord), strepita e scalpita è responsabile di averci condotto fino a questo punto, per aver sostenuto tutte le scelte del precedente Governo.
Non apprezziamo la demagogia di chi, anche nel centrosinistra, mira a ottenere qualche voto in più giocando sui sacrifici degli italiani. Oggi la priorità è garantire equità e coesione sociale, creare occupazione, non certo licenziare più facilmente chi ha già un lavoro.

Bene ha fatto Bersani, a stroncare la discussione sulle ipotesi di modifica dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. A nostro giudizio oggi occorre promuovere, di concerto con i sindacati, politiche di stabilizzazione per i lavoratori precari e definire con celerità gli ammortizzatori sociali adeguati che proteggano chi ha perso l’occupazione. Il primo passo è consentire ai lavoratori di andare in pensione con le vecchie regole previdenziali nel caso in cui si siano licenziati prevedendo di andare in pensione nel 2012 o 2013.
Lavoratori che resteranno senza stipendio, senza mobilità e senza pensione per tre o quattro anni e che faranno fatica a sopravvivere.

L’anno prossimo sarà un anno fondamentale per l’Italia e per il nostro territorio. Capiremo, infatti, se gli sforzi di risanamento e rilancio che il Paese ha intrapreso saranno in grado di farci uscire dalla crisi che viviamo. Vedremo se l’Europa saprà ritrovarsi e ripartire con rinnovato slancio, riconciliando la sua attuale missione economica e monetaria con la sua necessaria vocazione politica.

Vivremo, in provincia, importanti elezioni amministrative: Jesi, Fabriano, Rosora e Corinaldo. Non voteremo più per rinnovare il Consiglio provinciale.
Non per questo la sfida che si apre è meno impegnativa e semplice. Tutt’altro. Siamo dinanzi ad una sfida inedita, per certi versi di portata “storica” e proprio per questo affascinante. Tenendo i piedi nella crisi ma la testa fuori, da un lato, dovremo portare questo territorio fuori dalla crisi ragionando su un nuovo modello di sviluppo (come abbiamo iniziato a fare dal 2008 insieme alle forze sociali ed economiche della provincia), dall’altro, però, la sfida è ridisegnare il territorio stesso e la sua governance nella fase nuova che si è aperta.

E questa riflessione la dobbiamo fare noi, non altri. Tocca a noi Democratici farlo, onorando a pieno le responsabilità che ci derivano dall’essere il principale Partito del territorio.

Certamente l’art 23 del decreto Monti denominato SalvaItalia”, per quel che riguarda le Province, è caotico e non organico.
In merito al commissariamento delle otto province in scadenza nel 2012, il Partito nazionale aveva chiesto al Governo che si procedesse a uno slittamento della data di elezioni per queste otto Province, in attesa che la Legge statale fosse approvata e quindi rendesse più omogenea nel territorio nazionale la situazione delle Province.

Il Governo, su questo punto, ha ritenuto di procedere in altra direzione. Sarebbe stato preferibile affidare a una riforma organica di riordino delle funzioni e delle competenze del sistema delle autonomie locali la soluzione di una seria semplificazione dei livelli istituzionali, dai rami alti sino ai territori.

Tuttavia ora s’impone al nostro Partito un immediato lavoro per predisporre una nostra proposta di riordino complessivo del sistema istituzionale. Nel nuovo anno si aprirà la discussione su cosa dovranno essere le nuove Province che con fatica immagino senza compiti di governo dei servizi a rete di carattere sovra comunale e di pianificazione sulla scala di area vasta. A questo punto una semplificazione significativa deve investire anche i Comuni, con l’obbligo alla gestione associata dei servizi. Insieme ai Sindaci, in provincia di Ancona, una prima riflessione si è già avviata su questo punto e a gennaio terremo un seminario provinciale specifico come richiestoci da molti nostri amministratori.

Forti della nostra tradizione di buon governo in Provincia, faremo avere al Partito nazionale le nostre proposte che costruiremo insieme, nel confronto con i nostri amministratori locali e con le forze economiche e sociali.

Infine, in tale contesto è sin troppo facile comprendere come le responsabilità e con esse il ruolo del PD della provincia di Ancona siano destinati ad aumentare.
Non subiremo gli eventi ma ci candidiamo a essere protagonisti del cambiamento.
Non ci si candida più soltanto a vincere le elezioni dove le elezioni si terranno. Ma a vincere una sfida, politica ma anche culturale ancora più ambiziosa come quella di cui sopra.

L’anno che verrà, oltre a precedere le elezioni politiche del 2013, sarà quindi intenso per ognuno di noi, come cittadini e come dirigenti e militanti del PD della nostra provincia. Una provincia che ha fatto e che fa i conti con una dura crisi economica che morde pesantemente.
E allora, è giusto che il mio pensiero e la vicinanza mia e di tutto il Partito provinciale, alla vigilia di questo 2012, vadano alle famiglie in difficoltà, ai lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, ai precari, alle imprese in crisi, a tutti quelli che vivono con l’inquietudine per il futuro occupazionale.

Se mi devo augurare che il 2012 sarà un anno migliore di quello che ci stiamo lasciando alle spalle, ecco vorrei che anzitutto lo fosse per loro.

E poi un augurio a noi tutti.
L’augurio è che queste giornate di fine e inizio anno possano fornirci la carica necessaria per affrontare al meglio e uniti il 2012 perché mai come ora la nostra unità, da Roma fino ad Ancona, è non solo un bene prezioso per il Partito ma una ricchezza per il Paese.
Insieme garantiremo all’Italia di tornare a progettare il proprio futuro. Insieme garantiremo al nostro territorio di continuare a progettare il proprio futuro oltre la crisi.

A tutti voi e alle vostre famiglie i miei più cari auguri di felice 2012″.

da Emanuele Lodolini
Segretario provinciale PD

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Mercoledì 28 dicembre, 2011 
alle ore 17:22
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