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Cibo, prezzi e ambiente

Si è svolta ieri mattina la conferenza sui temi ecologici e solidali che riguardavano il cibo, i prezzi e l’ambiente. Diversi e molto interessanti sono state gli spunti e le conclusioni pure se il problema di fondo rimane irrisolto, ovvero come cambiare sistema di alimentazione e vitasenza far perdere posti di lavoro a troppe persone.

Questo è infatti il vero freno al cambiamento che invero, già potrebbe essere avvenuto e in meglio se non avesse come controindicazione il taglio degli sprechi: migliaia di posti di lavoro!

E’ l’assessore Amagliani che giustamente mette l’accento su questo punto affermando che la politica si inserisce proprio in questo spazio. Ovvero nel trovare soluzioni che contemperino i diversi interessi della collettività, a volte persino contrastanti come in questo caso. Interessi che non possono ricadere solo sulle spalle dei soggetti economici e del consumatore. L’assessore aggiunge allora che la risposta andrebbe trovata nelle peculiarità del nostro territorio che deve investire sulle sue enormi potenzialità e creare nuovi posti di lavoro in settori ancora migliorabili quali il Turismo, come lascia sottintendere.

Interessante anche l’intervento di Vladimiro Rapini, Direttore Area Sud Ipermercati Coop Adriatica, la più grande realtà distributiva nazionale anche se ancora piccola a livello mondiale. Rapini ha sottolineato come Coop da diversi anni utilizza un sistema di grande distribuzione molto attento ai prezzi e alla filiera corta. Molti fornitori infatti, consociatisi, forniscono la Coop dei prodotti del luogo, soprattutto frutta, verdura e latticini.
Inoltre la Coop da tempo mette in pratica con difficoltà una politica di calmieramento dei prezzi. Questa difficoltà sta nel fatto che i grandi produttori spingono ad un aumento dei prezzi ingiustificato e l’unico mezzo coercitivo in mano alla distribuzione è appunto il non distribuirlo. Questo però crea disagi e disappunto nei consumatori che anzi chè ringraziare lamentano il disagio. Questo punto allora dovrebbe essere superato solo con una corretta e continua informazione di noi media.

Significativi gli interventi di Paola Cicchese, Consorzio Farmer Market di Fermo e Caterina Francioni, rappresentante GAS ( Gruppi di acquisto solidale ). La prima a portato ad esempio la loro sfida vinta ad ora, che prevede la vendita di prodotti a km 0. I clienti sono soddisfatti della freschezza e bontà del prodotto; il prezzo è minore perchè i passaggi sono eliminati e i produttori guadagnano una cifra che gli permette il giusto ricavo. Questi market però sono ancora poco presenti perchè vanno a danneggiare i commercianti che dovrebbero chiudere i battenti con i prezzi che fanno.
Per eliminare questo gap allora ci pensano i GAS. Questi gruppi sono unioni di più famiglie e single che decidono di fare la spesa "insieme". Questa spesa viene fatta da un delegato che provvede a mantenere contatti con i produttori garantendo così prezzi bassi e qualità alta.

Infine interessanti spunti vengono dal Presidente di Coldiretti Marche Luzi, il quale ha lanciato l’allarme dell’utilizzo nei prodotti di ingredienti "meno buoni" ma più convenienti da parte di numerose importanti multinazionali, famose anche da noi e che godono di un buon marchio grazie alla loro assillante e falsa pubblicità. Queste imprese ci vendono prodotti per noi e per i nostri figli spacciandoli per salutari, con importanti testmonials, mentre sono tutt’altro che salutari. Ha anche allarmato la platea dei rischi che oggi corriamo con gli OGM che l’Unione Europea ( o meglio la Commissione Europea ) cerca di far entrare nelle nostre tavole spinta dalle multinazionali.

Nonostante queste ultime notizie è comunque emerso un quadro ricco di iniziative e cambiamenti. Peccati che questi siano arrivati troppo tardi quando c’è la crisi. Forse avrebbero potuto evitarla, almeno in parte. Ciò nonostante ora è necessario, come dice l’assessore Amagliani, cambiare. Non si può più continuare su questa strada.

Per non perdere posti di lavoro forse sarebbe necessario che la Coop si concentrasse di più sul mercato internazionale e diventare leader nell’esportazione dei nostri prodotti lasciando il mercato nazionale a queste importanti e buone novità, almeno per quanto riguardi i prodotti freschi.

Internazionalizzazzione e maggiore utilizzo delle potenzialità del territorio sono le parole chiave per superare il problema dei posti di lavoro creati dal cambiamento.

Ringrazio a nome di tutti i cittadini queste persone nuove e vecchie, sperando che finalmente qualcosa migliori in termini assoluti di qualità di vita.

A. Fabietti

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Domenica 7 dicembre, 2008 
alle ore 10:30
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