Ancona, riforma dei partiti: iniziativa della Fondazione Primo Maggio
Iniziativa della Fondazione Primo Maggio sul finanziamento pubblico e riforma dei partiti con l’on. Ugo Sposetti, già Tesoriere nazionale dei DS.
Venerdì 22 giugno, alle ore 17.30, presso l’Hotel City di Ancona, in via Matteotti, la Fondazione Primo Maggio di Ancona, organizza un confronto pubblico su politica, democrazia, finanziamento pubblico e riforma dei partiti dal titolo “La Democrazia e il ruolo dei Partiti“. Ad annunciare e presentare l’iniziativa il Presidente della Fondazione Paolo Raffaeli. All’iniziativa interverrà l’on. Ugo Sposetti, già Tesoriere nazionale dei DS, intervistato da Maurizio Blasi consigliere nazionale FNSI. Può esistere una democrazia compiuta senza la politica e i partiti? E’ ancora utile oggi partecipare alla politica? I partiti servono ancora? Sono domande autentiche che nel clima di antipolitica diffuso e dopo gli scandali sui fondi pubblici affollano la mente di tanti cittadini e alle quali si offriranno risposte all’iniziativa in oggetto.
La politica è il sale della democrazia ed è indispensabile per orientare le scelte delle comunità e comporre i diversi interessi collettivi, per tutelare i diritti dei cittadini a partire da quelli più deboli. Certamente i Partiti vanno cambiati e riformati, anche con decisione, ma dove non ci sono non c’è piena democrazia. Altrimenti governano le lobbies e i miliardari. Occorre avere nel nostro Paese Partiti che operano e sono organizzati per attuare il dettato dell’art. 49 della Costituzione che recita: “Tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in Partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale“. L’obiettivo, rileggendo anche il dibattito all’Assemblea Costituente, è quello di avere Partiti con una vita interna democratica, con una presenza radicata e stabile nella società, in modo tale da recuperare radici, valori, etica di comportamento e risorse adeguate.
Oggi cosa occorre ai Partiti per svolgere al meglio la loro funzione di rappresentanza e per rispondere alle domande dei cittadini, soprattutto alla domanda di partecipazione politica? Cosa occorre ai Partiti per ricreare la giusta tensione tra società civile e società politica? Come si costruiscono canali di partecipazione solidi? Come si selezionano classi dirigenti affidabili? Ecco le domande che si pongono i cittadini alle quali la politica deve rispondere. La Democrazia deve avere gli anticorpi per reagire, deve essere animata da comportamenti conseguenti alle azioni che si compiono, deve avere regole chiare e prassi nobili di comportamento. In Italia, troppo spesso, invece, la reazione, anzichè di difesa dell’istituzione democratica, è stata ed è di tutt’altro segno, all’insegna della demolizione totale dei Partiti. I Partiti debbono recuperare l’inestimabile valore etico della militanza politica. Debbono recuperare spazio per l’autofinanziamento, con forme strettamente legate alla militanza, alla quota di iscrizione, al volontariato delle feste.
Qual è, dunque, l’antidoto da iniettare nel corpo dei Partiti, un corpo tanto necessario sebbene malato? La partecipazione dei cittadini. Garantita, ampia, plurale, costante, trasparente, democratica. Ciò coincide con la democraticità dell’ “istituto Partito” , con la messa a disposizione delle risorse pubbliche rafforzate dal sostegno degli iscritti e degli elettori.
da Fondazione Primo Maggio
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