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Jesi, “Back to the future!”: il progetto dedicato al teatro “al femminile”

TeatroBack to the future! è il titolo del curioso progetto che prende avvio mercoledì 25 luglio a Jesi con Donne du du du… dubbi e ipotesi sull’esistenza di un teatro al femminile, un’iniziativa del Comune di Jesi, della Fondazione Pergolesi Spontini, del Centro Studi e Attività Teatrali Valeria Moriconi e dell’AMAT con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.



Ad avviare le attività di approfondimento – alle ore 18 presso le Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi – un seminario con interventi di Anna Teresa Ossani (docente di letteratura italiana e teatrale presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”), Sonia Antinori (drammaturga, autrice del volume di recente uscita “Trame agli angoli della storia” per Titivillus) e Serena Sinigaglia (regista teatrale e d’opera). Il seminario intende indagare quell’indissolubile intreccio di passione e ragione, istinto e autocontrollo che, nelle parole di Anna Teresa Ossani, ha distinto la personalità emotiva e intellettuale di Valeria Moriconi, attraverso lo sguardo e la diversa sensibilità di tre donne di teatro. Tre modi di vivere la scena, tre esperienze per un’indagine sull’esistenza e sulle caratteristiche di un possibile canone femminile teatrale, un viaggio tra dubbi e ipotesi con l’obiettivo di superare gli stereotipi e lasciarsi interrogare dall’esperienza.

La giornata prosegue alle ore 21.30 al Teatro Moriconi con la conferenza-spettacolo di Serena Sinigaglia Di a da in con su per tra fra Shakespeare – con Arianna Scommegna e Mattia Fabris – che nasce dal’amore di Serena Sinigaglia, autrice e interprete di questa conferenza–spettacolo per William Shakespeare. “È la storia di una consapevolezza maturata negli anni – scrive Serena Sinigalia nelle note di presentazione del lavoro – quella che “i maestri, se sono veri maestri, devono aiutarci a illuminare la via per ritrovare noi stessi dentro all’opera che si sta studiando. Dovrebbero suggerirci le domande più appropriate per arrivare a quel senso di appartenenza di cui non si può fare a meno se davvero si vuole fare esperienza di cultura”. Per questo Shakespeare, e come lui tutti i ‘classici’, ci riguardano e in qualche modo parlano a noi: “Perché la cultura non c’è, se non c’è il soggetto vivente che la vive. La cultura è relazione, sempre. Relazione tra le persone, tra i ricordi, tra le emozioni, tra i pensieri”.

Questo il punto di partenza di Di a da in con su per tra fra Shakespeare, “la storia di come io e S. ci siamo prima odiati e poi amati pazzamente”, spiega la regista.La storia della mia giovinezza e del mio mestiere. La storia di come sono arrivata a mettere in scena, appena ventenne, Romeo e Giulietta e Re Lear. La storia di una prima volta, la prima volta che scoprivo quanto vicina e toccante può essere la parola di un poeta, quanta concreta semplicità, quanta vita dentro le sue storie, quanta parte di me dentro i suoi versi.” Una storia molto personale e proprio per questo ‘raccontata da lei medesima’, dalla stessa Singaglia, in scena, con la collaborazione di alcuni attori della sua compagnia, Arianna Scommegna e Mattia Fabris, per la scena del balcone di Romeo e Giulietta e per il finale di Re Lear. I costumi dello spettacolo – prodotto da A.T.I.R. – sono di Federica Ponissi, le scelte musicali di Sandra Zoccolan.

Il Centro Studi e Attività Teatrali Valeria Moriconi è il punto di riferimento fondamentale per la conservazione della memoria storica legata alla figura dell’attrice jesina attraverso la preziosa raccolta di documenti e testimonianze in esso custodita. Un patrimonio che racconta di una donna tenace, padrona e serva della scena, in quella che lei stessa definì “una lotta d’amore”, da sempre interessata alle vicende culturali della propria città d’origine: “Ho avuto tanto dal teatro attraverso ciò che ho fatto, conosciuto, incontrato e adesso vorrei rifondere, restituire e dove meglio che qua, a casa mia?”. È assumendo a emblema tale desiderio (espresso da Valeria Moriconi in un’intervista del 1995) che il Centro Studi a lei dedicato intende restituirne la lezione ponendosi quale luogo della memoria ma soprattutto quale strumento d’interesse regionale per il sostegno, la progettazione e la ricerca in ambito teatrale. L’ingresso è gratuito, senza assegnazione del posto fino ad esaurimento delle disponibilità. Informazioni 0731 206888, 071 2075880, www.fondazionepergolesispontini.com, www.amat.marche.it.

da Fondazione Pergolesi Spontini

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Venerdì 20 luglio, 2012 
alle ore 16:22
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