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Concluso il progetto “La vita di uno smartphone”

Gli studenti di alcune scuole della provincia di Ancona hanno raccolto circa 600 chilogrammi di rifiuti elettronici

Progetto "La vita di uno smartphone"

È stato il suggestivo scenario del Parco del Cardeto di Ancona a fare da cornice, giovedì 5 giugno, alla cerimonia di chiusura del progetto “La Vita di uno Smartphone”, promosso da ATA Rifiuti e dalla Ludoteca del Riuso Riù del Comune di Santa Maria Nuova, con il supporto operativo di AnconAmbiente.

L’iniziativa, che ha coniugato educazione ambientale e cittadinanza digitale, ha coinvolto 12 scuole secondarie di primo grado della provincia di Ancona, portando alla raccolta complessiva di ben 587 kg di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). A distinguersi per impegno e risultati sono stati due istituti del capoluogo: la scuola “Michelangelo Buonarroti” del quartiere Quartieri Nuovi, con 274 studenti e 224 kg raccolti (media di 0,82 kg a testa), e la scuola “Montesicuro”, che ha totalizzato 71 kg con 49 studenti (0,69 kg pro capite). Ad entrambe è stato consegnato un buono da 200 euro in materiale didattico, offerto da AnconAmbiente.

Numerose scuole hanno scelto di aderire all’iniziativa, trasformandosi in veri e propri laboratori di sostenibilità ambientale. Ad Ancona, oltre ai vincitori, sono stati protagonisti gli studenti delle scuole secondarie di primo grado Volta, Fermi, Marconi, Leopardi, Pascoli, Pinocchio (sia nella sede Montagnola che presso la primaria Falcone). A Serra De’ Conti, l’iniziativa ha coinvolto la scuola Cagli – Serra de’ Conti, mentre a Fabriano ha partecipato la scuola secondaria di primo grado Marco Polo. Infine, a Sassoferrato, sono stati gli studenti della scuola Bartolo da Sassoferrato a impegnarsi nella raccolta. Il progetto si è svolto nel mese di aprile, articolandosi in incontri in aula, laboratori tematici a cura di educatori ambientali e attività di raccolta di piccoli dispositivi elettronici dismessi – smartphone, tablet, telecomandi, lettori MP3 e altri – grazie anche alla dotazione di contenitori appositi forniti da AnconAmbiente. Il modulo in aula ha coinvolto quest’anno circa 1.200 alunni in tutta la Provincia di Ancona e i ragazzi coinvolti (direttamente o indirettamente) nell’azione pilota di raccolta RAEE sono stati 2.200.

“La quantità di materiale raccolto e l’entusiasmo dimostrato dagli studenti – ha commentato Daniele Carnevali, presidente di ATA Rifiuti – dimostrano come l’educazione ambientale possa tradursi in azione concreta. Questo progetto ha saputo sensibilizzare i ragazzi sull’impatto ambientale della tecnologia, rendendoli protagonisti del cambiamento”.

Antonella Andreoli, Assessore alle Politiche Educative del Comune di Ancona, ha voluto sottolineare l’importanza del binomio ambiente-tecnologia nel percorso educativo. “Questa iniziativa meritoria – ha dichiarato – insegna ai bambini e ai ragazzi come smaltire correttamente i rifiuti tecnologici, ma ci ricorda anche l’importanza di educarli all’uso consapevole degli strumenti digitali, in particolare dello smartphone. È fondamentale vigilare sull’uso che ne fanno. Anche se l’attività era focalizzata sul corretto conferimento dei rifiuti elettronici, ha avuto il merito di stimolare una riflessione più ampia su questi temi nelle classi”. “Abbiamo creduto fin da subito in questo progetto – ha aggiunto Antonio Gitto, presidente di AnconAmbiente – perché ci consente di lanciare un messaggio forte alle nuove generazioni: prendersi cura dell’ambiente è un gesto quotidiano. Coinvolgere le scuole nella raccolta di RAEE significa promuovere una cultura del riciclo che deve diventare sempre più naturale”.

L’esperienza sarà infine valorizzata a livello internazionale: “La Vita di uno Smartphone” verrà presentato come buona pratica europea nell’ambito del programma Interreg Euro-MED eWAsTER, che coinvolge la Regione Marche e ATA Rifiuti, con l’obiettivo di condividere strategie efficaci per la gestione dei rifiuti elettronici tra i Paesi partner. Ancora una volta, la scuola si conferma un laboratorio privilegiato per costruire coscienza ambientale e stimolare il protagonismo positivo delle nuove generazioni.

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