Operazione contro lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, un arresto ad Ancona
Eseguite ben 45 misure cautelari nella giornata di martedì 10 giugno

Un 62enne originario del Bangladesh è finito in manette nella mattinata di martedì 10 giugno in un’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Ancona.
I poliziotti hanno collaborato attivamente con i loro colleghi di Napoli nell’ambito di indagini portate avanti dalla Procura della Repubblica del capoluogo partenopeo. Nella sola giornata di martedì, infatti, sono state eseguite ben 45 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di reati quali associazione a delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, estorsione, falso ideologico e truffa.
Al centro della vicenda un’organizzazione criminale di cui facevano parte tre avvocati operanti nel comune di San Giuseppe Vesuviano, i titolari di alcuni CAF situati nel Napoletano, degli imprenditori attivi nella zona e diversi cittadini di origine bengalese.
Secondo quanto ricostruito, i vari componenti avrebbero collaborato tra di loro per regolarizzare illecitamente la posizione in Italia di numerosi cittadini provenienti dal Bangladesh, che per assicurarsi l’esito positivo di tali pratiche erano disposti a versare fino a 9.000 euro ciascuno. Per tale motivo, è stato disposto il sequestro preventivo di beni per un valore di circa due milioni di euro.
Il 62enne tratto in arresto ad Ancona si sarebbe occupato di individuare suoi connazionali bisognosi di essere regolarizzati. In concomitanza con i “Click Day“, avrebbe inoltre allestito a Roma alcuni locali presso cui erano state realizzate delle postazioni per l’invio di documentazioni false relative alle assunzioni degli stranieri. L’uomo si trova ora agli arresti domiciliari nella sua abitazione in zona Piano San Lazzaro.
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