Sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina, una denuncia a Jesi
Controlli in tutta Italia della Polizia di Stato a contrasto della criminalità cinese: coinvolta anche la provincia di Ancona

Interessato anche il territorio provinciale di Ancona nell’operazione che, tra il 28 luglio e il 1° agosto, ha visto la Polizia di Stato impegnata in tutta Italia a contrasto della criminalità cinese. Il bilancio complessivo è di 13 arresti, 31 denunce, 305 esercizi commerciali sottoposti a controllo, 29 sanzioni amministrative per un totale di 73.382 euro.
Le forze dell’ordine sono entrate in azione nelle province di Ancona, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Forlì Cesena, Genova, Latina, Mantova, Milano, Padova, Parma, Perugia, Pistoia, Prato, Reggio Emilia, Roma, Siena, Treviso, Udine, Verona e Vicenza.
La Squadra Mobile di Ancona, in particolare, ha svolto delle verifiche presso diverse attività situate nel capoluogo dorico. In una di queste, operante nel settore dell’abbigliamento, sono emerse irregolarità riguardanti la posizione lavorativa di una dipendente e il rispetto delle norme di sicurezza, circostanza che ha portato a una sanzione da 3.300 euro e alla sospensione temporanea dell’attività.
A Jesi, invece, gli agenti si sono recati in un centro massaggi, presso il quale sono stati scoperti illeciti per quanto concerne l’assunzione di tre donne, tutte di nazionalità cinese. Per la titolare è scattata una denuncia per favoreggiamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina, nonché una sanzione pari a 2.500 euro; sequestrati inoltre altri 6.410 euro in contanti, ritenuti provento illecito dell’attività. Una delle donne coinvolte negli accertamenti è infine stata espulsa poiché sprovvista di regolare permesso di soggiorno.
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