Pane da mezzo chilo scontato
Siamo disponibili a produrre pane da mezzo chilo a un prezzo più contenuto. La nostra posizione è chiara: "non si può pensare di tenere fermo il prezzo del pane se non si raffreddano i prezzi della intera filiera”. E’ quanto dichiara Enzo Mengoni, presidente dei panificatori di Confartigianato. “Il pane è solo l’ultimo anello della catena dei cereali, Sul prezzo influiscono un’infinità di costi, strutturali, produttivi e anche amministrativi e burocratici.
Ogni tanto, qualche sigla della grande distribuzione annuncia che terrà congelato il prezzo del pane. Io sorrido amaramente: il prezzo del pane di fatto lo fanno loro, ma il pane lo facciamo noi. Quindi tenerne fermo il prezzo significa che rinunciano loro a una parte di guadagno o che i panificatori debbono continuare a fornirlo a prezzo invariato anche in presenza di aumenti delle materie prime? Troppo semplice”.
Lo scorso autunno, in provincia di Ancona, i prezzi del pane sono aumentati dall’8 al 12%, ma gli aumenti hanno coperto solo parzialmente il maggior costo dovuto a farina, burro, latte, confetture, carta. Per non dire di energia elettrica, gas, carburanti e metano. E imposte. In definitiva non si tratta di ridurre il guadagno netto, si tratta della sopravvivenza di centinaia di piccole imprese del settore. “Il costo del pane è tra quelli che incidono meno nel bilancio di una famiglia – dice Claudio Maria Latini della Federazione Alimentaristi della Confartigianato – ma è un prodotto che tocca sempre le corde sensibili dei consumatori. Ridurne il costo o tenerlo fermo a lungo, mantenendone il livello qualitativo, sarebbe possibile solo intervenendo sui costi a monte. Serve un intervento dello Stato per ridurre le accise su gas, carburanti e energia elettrica, tanto per cominciare”.
Corriere Adriatico – 17/03/2008
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