Consensi da pubblico e critica per l’artista jesino Mario Sasso
“Un viaggio, un sogno ad occhi aperti, città come cuscini” è solo una delle innumerevoli dediche firmate, lasciate da alcuni degli oltre 8.000 visitatori alla mostra dell’artista jesino Mario Sasso a San Benedetto del Tronto: “Scanner: le città elettroniche di Mario Sasso” che ha appena chiuso i battenti.
La mostra a cura di Giancarlo Bassotti ed allestita da Renato Barchiesi, altri due jesini doc, è stata ospitata nei bellissimi locali della Palazzina Azzurra ed ha fatto registrare unanimi consensi di critica e di pubblico. La mostra, inaugurata alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Jesi Leonardo Lasca, era articolata su due versanti, uno complementare all’altro ed è la risultanza di una serie di installazioni.
Da un lato “I Pacchi”, le opere pittoriche realizzate mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie offerte dall’elettronica, tutte dedicate dal grande artista al tema della città. Un tema, quello della città, al quale Mario Sasso ha dedicato quasi cinquant’anni di ricerca e di indagine. La città come metafora della vita; la città come luogo ideale nel quale si svolgono le vicende delle singole persone e dei gruppi sociali; la città come galassia dove tutto è in continuo movimento ed i Pacchi sono la metafora di questo movimento. Tutte le opere esposte sono state realizzate, o meglio quantelizzate, al computer, stampate su pvc ed ultimate a mano con colori acrilici.
Dall’altro la produzione video, settore nel quale Mario Sasso è uno dei protagonisti di primissimo piano nel panorama internazionale. I visitatori hanno potuto ammirare tra gli altri, in esclusiva nazionale dopo il restauro, il video della “Torre delle trilogie”. L’opera, con musiche di Nicola Sani, commissionata da I Guzzini Illuminazione sui temi dell’acqua, del colore e della luce, riceve al suo esordio il premio Guggheneim, nel 1998. Con quest’opera formata da 60 monitor e alta quasi 7 metri l’artista sperimenta per la prima volta il montaggio verticale.
Da sottolineare che l’ultima produzione artistica di Mario Sasso è ispirata alla “Forma urbis” cioè alla prima forma di rappresentazione corografica della città di Roma.
dal Comune di Jesi
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