Sanità e area Vasta, scoppia la polemica
L’intervento della Senatrice Silvana Amati sulle scelte della Giunta Regionale nell’identificazione delle sedi delle Aree Vaste in Sanità
Questi sono tempi in cui si richiede alla politica e alle istituzioni il massimo della unità e della trasparenza nelle scelte. Unità e trasparenza nelle decisioni debbono essere per altro il paradigma dell’operare per il PD e per le istituzioni che governiamo.
Ritengo inoltre che i luoghi del confronto possano e debbano essere preventivi, anche per evitare quel susseguirsi di continui distinguo che certo non migliora il rapporto con l’opinione pubblica. Ma su questioni importanti ci vuole davvero senso di responsabilità in particolare da parte di chi ha responsabilità di governo e per il governo della Regione questa responsabilità in primis sta in capo al Presidente.
E’ improprio dunque apprendere solo dai giornali locali che lunedì 5 settembre la Giunta regionale ha approvato la localizzazione delle sedi delle Aree vaste per la Sanità. Si tratta di un progetto importante attraverso il quale si attua il superamento delle Zone contemplate nella legge 13, zone che avevano comunque ben operato fino ad oggi. Ogni criterio di scelta avrebbe potuto avere una sua validità se condiviso.
Leggiamo che Macerata, Fermo ed Ascoli sono state indicate in quanto capoluoghi di Provincia. Mentre le città di Ancona e Pesaro sono state escluse in quanto sede di Aziende ospedaliere. Resta da comprendere con quali criteri siano state scelte le sedi di Fabriano per la Provincia di Ancona e di Fano per la Provincia di Pesaro.
Si potrebbe supporre che la sede di Fabriano fosse utile perché copriva l’area montana. Allora però, omogeneamente, si sarebbe dovuto scegliere Urbino per la stessa motivazione. Altrimenti se per l’area vasta della Provincia di Pesaro valeva l’indicazione della città di Fano per la dimensione della città, per la ubicazione sulla costa e per l’incremento di popolazione stagionale causata dal turismo, per analogia si sarebbe dovuto pensare per la Provincia di Ancona alla città di Senigallia, prima, dopo il capoluogo, quanto a numero di abitanti e città di assoluto rilievo turistico.
Se invece il criterio di scelta fosse stato legato alla baricentricità nell’ambito di tutto il territorio provinciale forse in ogni Provincia si potevano prevedere opzioni diverse.
Su questi temi da oggi lavoreremo comunque per superare la complessiva difficoltà in cui ci troviamo. Conteremo sull’operato del nostro quadro dirigente politico e istituzionale e sulla capacità di comprendere fino in fondo che a tutti, a partire dalla società delle Marche, servono sedi di condivisione e non altro spazio regalato alle voci dell’antipolitica.
da Silvana Amati
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