Il Comune di Montemarciano sulla vicenda Cingolani: “La giustizia faccia il suo corso”
In relazione alla vicenda che vede coinvolto l’ex Sindaco Cingolani l’Amministrazione comunale di Montemarciano chiede che sia integralmente riportato il seguente comunicato: “Desideriamo innanzi tutto sgomberare il campo da ogni ipotesi od accusa di ingerenza in campo giudiziario.”
“La giustizia faccia il suo corso con la massima serenità e celerità. Ne va dell’onore di un cittadino che ha svolto per tanti anni importanti incarichi istituzionali nel nostro Comune e di fare chiarezza ne ha diritto la cittadinanza.
Ci preme invece contestare le vergognose ed assolutamente false ricostruzioni che l’opposizione di centrodestra sta facendo a mezzo stampa e sui social network in merito alla vicenda amministrativa, la quale non ha nessuna relazione con quella giudiziaria che sembrerebbe riguardare l’ex sindaco.
Cominciamo col chiarire che la pubblica amministrazione agisce per atti. Gli atti relativi al procedimento amministrativo in questione dimostrano non solo la falsità delle ricostruzioni dell’opposizione ma addirittura la contraddittorietà delle stesse.
La vicenda prende origine dall’atto unilaterale d’obbligo con il quale nel 2004 i sigg.ri Ascoli, proprietari di una vasta area situata in zona Gabella nelle adiacenze degli impianti sportivi (e che pertanto nulla ha a che vedere con la Lottizzazione “Bosco della Castagnola”), si impegnavano a cederne gratuitamente al Comune una parte di circa 9,5 ettari a condizione che l’ente stesso approvasse una parziale variante al Piano Regolatore e comunque non prima che fosse definitivamente approvato il piano attuativo riguardante l’utilizzo dell’intera area e la sottoscrizione fra le parti – proprietà e Comune – della relativa convenzione. Successivamente i predetti proprietari hanno venduto l’area di che trattasi alla Prima Costruzioni s.r.l. che è perciò subentrata nei relativi obblighi alle medesime condizioni. In seguito la Prima Costruzioni s.r.l. ha proposto al Comune la monetizzazione dell’area acquistata (ovvero il pagamento di una somma di denaro pari al valore dell’area da cedere) e che avrebbe dovuto cedere al Comune in virtù del citato accordo che l’Ente aveva raggiunto con la precedente proprietà. Il Consiglio comunale ha accettato parzialmente tale proposta, approvando la monetizzazione di circa 6,5 ettari e la conseguente cessione gratuita dei rimanenti 3 ettari al Comune stesso da parte dei nuovi proprietari. Il Consiglio comunale ha altresì deciso di destinare il previsto introito alla realizzazione del nuovo plesso scolastico del capoluogo. Le varie stime commissionate dall’Amministrazione comunale all’Ing. Giuliano Giuliani e da questi fornite (da ultimo con perizia giurata nell’anno 2009) hanno stabilito che il valore della suddetta area era da quantificarsi in € 39,00 al metro quadrato, per un totale di € 2.500.000,00 circa per l’area da monetizzarsi. Ciò è chiaramente riportato nelle Deliberazioni del Consiglio comunale n. 4 del 2008 e n. 52 del 2009. La Deliberazione n. 4 del 2008 è stata approvata con il voto favorevole dell’intero Consiglio dell’epoca, comprese le minoranze, fatti salvi i voti contrari dei consiglieri Macchia e Grilli. Ad eccezione di questi due votarono dunque a favore tutti i presenti, compresi, ribadiamo, gli altri di minoranza. Ancora più unanime fu il risultato della votazione per l’approvazione della Deliberazione n. 52 del 2009, nella quale NESSUNO espresse voto contrario e la stessa venne dunque approvata con la semplice astensione dei tre consiglieri di minoranza presenti.
Del tutto falso quindi risulta, ad esempio, quanto riportato sugli organi di stampa circa la dichiarazione di voto contrario del consigliere Grilli (essendosi invece astenuto) alla Deliberazione n. 52 del 2009 con l’aggiunta che – testuali parole – “avevamo forti perplessità sia nel merito dell’operazione che rispetto al valore dell’area così come era stato calcolato”. Le Deliberazioni comunali sono atti pubblici: chiunque può venire in Comune a controllare la veridicità di queste affermazioni ed i nomi dei presenti e votanti alle sedute. Ad oggi la Prima Costruzioni s.r.l. non ha provveduto a sottoscrivere la convenzione che doveva far sorgere l’obbligo di versare la somma dovuta per la monetizzazione dell’area, né il Comune ha alcuna possibilità nell’obbligare tale soggetto alla suddetta firma. Pertanto risultano destituite di ogni fondamento le illazioni secondo cui il Comune non avrebbe richiesto tale pagamento: semplicemente, non poteva e non può farlo non essendo il credito esigibile, requisito questo che sussisterebbe solo a seguito della firma dell’atto di convenzione edilizia. Ovviamente, in virtù dell’originario atto unilaterale d’obbligo, restano salvi gli obblighi della proprietà di cedere gratuitamente al Comune l’intera area suddetta di 9,5 ettari ove la monetizzazione non si realizzasse. Essendo trascorso diverso tempo dalla precedente stima del valore dell’area da monetizzare, l’attuale Sindaco Liana Serrani ha dato mandato in tempi non sospetti (cioè ad aprile 2011) al competente ufficio tecnico comunale di richiedere un’ulteriore stima del bene. E’ stata perciò incaricata per tale atto l’Agenzia del Territorio di Ancona, ente pubblico terzo e competente in materia, che a tutt’oggi non ha ancora fornito la perizia di stima. Se venisse quantificato un prezzo maggiore il Comune avrebbe tutto da guadagnarci: pertanto non è affatto detto che il mancato introito costituisca uno svantaggio economico. Per quanto concerne il mancato rispetto del patto di stabilità nell’anno 2009, l’Amministrazione comunale precisa che ciò non ha nessuna relazione con la citata vicenda della monetizzazione. Allora c’era infatti da decidere se pagare la Società Melfi s.r.l. di Teramo (che nulla ha a che fare con la Prima Costruzioni s.r.l. di Falconara Marittima !!) per un lavoro da tempo concluso – la costruzione della nuova Scuola dell’Infanzia di Montemarciano, fiore all’occhiello della nostra edilizia pubblica – o non pagarla per salvaguardare scorrettamente le esigenze contabili. L’Amministrazione ha scelto di pagare chi aveva eseguito – e più che bene – il lavoro. Altri magari avrebbero fatto scelte diverse: l’Amministrazione è orgogliosa di poter dire che i lavori si pagano e di fare ciò che dice. Ciò nonostante il fatto che il mutuo per la costruzione della Scuola fosse stato acceso nel 2006 e che negli anni successivi fossero cambiate le regole di valutazione del patto di stabilità: non sembrò giusto – né pare tuttora – che gli sprechi del governo del centrodestra che portarono alla ridefinizione del patto dei stabilità (e che oggi sono tristemente sotto gli occhi di tutti) fossero messi sul conto di chi aveva bene eseguito un lavoro.
Questi sono i fatti. Il resto sono chiacchiere di chi parla di questo perché non ha altri validi argomenti di cui parlare ed intende strumentalizzare la vicenda ai propri fini politici. L’Amministrazione comunale, che non ha nulla da nascondere e nello spirito di massima trasparenza e collegialità che ha sempre contraddistinto la propria azione amministrativa, è disponibile a fornire eventuali ulteriori chiarimenti in qualsiasi sede e da subito ai Consiglieri comunali nella Commissione consigliare competente, allargata ai Capigruppo consiliari, che verrà convocata quanto prima.”
dal Comune di Montemarciano
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