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Marche, il governo si rinnova e Spacca riceve Ciriaco De Mita

Chi è Ciriaco De Mita. Per non dimenticare…

In assenza di rappresentanti marchigiani al parlamento europeo, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca sceglie proprio Ciriaco De Mita per sensibizzare il Parlamento Europeo in merito al sostegno finanziario a tre progetti che coinvolgono la Regione: la creazione di una Macroregione Adriatioco-Ionica, il prolungamento del Corridoio Baltico-Adriatico da Ravenna  alla Puglia, l’Agenzia nazionale per la longevità attiva.
 


Ciraco De Mita è avellinese, nasce a Nusco il 2 febbraio 1928 e attualmente costa ai cittadini circa 34 mila euro mensili.
FAT CAT(gatti ripieni) vengono chiamati all’estero gli eurodeputati italiani.

Ha una media di assenze al Parlamento Europeo da record, battuta di pochissimo solo dal collega italiano Alfredo Antoniozzi con il 61.83% di presenze, e in una intervista a Radio 24 si giustifica così: clicca qui per ascoltare l’intervista.

Vive a Roma dal 1988 in un attico e superattico in via Arcione, in pieno centro storico di Roma, per le cui notevoli ristrutturazioni, finì negli anni ’90 di fronte al Tribunale dei Ministri, che lo rinviò a giudizio con l’accusa di aver utilizzato fondi neri del S.I.S.D.E. (Servizio Informazioni Sicurezza Democratica).

Nel 1989 lascia la segreteria DC e nel 1990 l’amnistia lo salva dalle conseguenze penali dei finanziamenti illeciti confessati dal tesoriere del partito, Severino Citaristi.
Citaristi è stato poi condannato insieme a Forlani, segretario Dc che sostituì De Mita, per la maxitangente a Enimont.

De Mita fu poi imputato a Roma per corruzione nel processo sulle tangenti alla Dc per i lavori della centrale Enel di Gioia Tauro: reato caduto in prescrizione nel 1999.

De Mita sembrerebbe inoltre accusato insieme a Calisto Tanzi, al governatore della Liguria Claudio Burlando e all’ex presidente delle FS Lorenzo Necci (scomparso nel 2006), per un presunto giro di tangenti pagate a politici per un progetto finalizzato alla costituzione, nel 1995-96, di una joint venture fra la Cit Viaggi delle Ferrovie dello Stato e la Parmatour. Gli investigatori ipotizzano ci sia stato il tentativo di scaricare sulle Ferrovie dello Stato i debiti del gruppo turistico della Parmalat.

E non finisce qui, perché il nostro euro parlamentare poi, che ci rappresenta anche in Europa, è stato imputato per corruzione e finanziamento illecito in un alcuni altri processi a Napoli, dov’è uscito in parte assolto, in parte prescritto, in parte archiviato.

“Questo governo tecnico è l’ultima occasione per recuperare la politica” ha sostenuto De Mita alla conferenza di Ancona di venerdì 18 novembre a palazzo Raffaello. Quale politica vogliamo recuperare? 

I parenti e la famiglia De Mita insieme a Ciriaco sono proprietari di un cospicuo pacchetto di azioni della Banca popolare dell’Irpinia, che nel 1987, come rivelarono i giornali di allora, ebbe un considerevole aumento di valore in seguito al flusso di fondi per la ricostruzione.

Dopo il tragico terremoto dell’Irpinia nel 1980, vennero stanziati per la ricostruzione 60mila miliardi di lire. Purtroppo la destinazione dei fondi è stata oggetto di innumerevoli inchieste in cui il nome del politico democristiano sembra che ricorse spesso.

Spacca quindi, da buon democristiano, ricorre a De Mita per sensibilizzare il Parlamento al fine di ricevere fondi europei. Non possiamo che rimanere perplessi di fronte a questa scelta.

Monica Martinuz
 

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Lunedì 21 novembre, 2011 
alle ore 14:00
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