Giudici di Pace in sciopero anche nelle Marche
Protesta contro la precarietà a suon di pratiche congelate Nelle Marche è alta la partecipazione allo sciopero di 10 giorni dei giudici di pace, che si asterranno fino al prossimo venerdì 2 dicembre: segno di un disagio diffuso e condiviso. La categoria chiede un trattamento lavorativo più stabile alla pari con gli altri magistrati.
In particolare la rinnovabilità dei mandati fino a 75 anni e le tutele previdenziali, retributive e ordinamentali “previste dalla Costituzione”.
I giudici di pace sono circa 40 nelle Marche e vengono retribuiti in base al numero delle sentenze prodotte secondo un contratto rinnovabile al massimo per 12 anni.
Lo sciopero nazionale indetto dall’Unione Nazionale dei Giudici di Pace congelerà tutte le loro attività: udienze civili e penali, decreti ingiuntivi, fissazioni udienze per sanzioni amministrative e tutti i provvedimenti riguardanti gli immigrati clandestini.
Sono 700 i giudici di pace in Italia già in scadenza definitiva del mandato il 31 dicembre prossimo e per i restanti 1600 giudici di pace la scadenza nei prossimi 2 anni.
Nei prossimi mesi si potrebbe andare incontro alla completa paralisi degli uffici, rendendo così impossibile garantire l’assolvimento dei compiti istituzionali, con particolare riferimento alla inesigibilità delle espulsioni ed alla improcedibilità dei reati di immigrazione clandestina.
Monica Martinuz
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