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Falconara: il Sindaco decide di rimandare la raccolta rifiuti differenziata

Raccolta differenziata a Falconara, l’assessore Mariani: “La scelta dell’amministrazione comunale (di non fare) peserà sulle tasche dei cittadini" e sulla salute. Anzichè accelerare il tempo, visto che già siamo in crisi si rallenta. Speriamo di non diventare un’altra Napoli e che questa decisione sia dovuta a problemi tecnici e non politici o economici.

“In questa fase esistono evidenti e gravosi costi dovuti al ‘non fare’, costi ambientali ma ancor più costi economici per i cittadini”. Così l’assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona Marcello Mariani sulla decisione dell’amministrazione comunale di Falconara di rimandare la raccolta differenziata a data da destinarsi.

“Ad oggi – continua l’assessore – non è economicamente sostenibile per alcun Comune non applicare sistemi che portino al raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata in tempi brevi. Basti pensare che la normativa europea ci impone precisi adempimenti da compiere, pena pesanti sanzioni pecuniarie che ricadranno sulle tasche dei cittadini. Ma non è solo alle direttive europee che dobbiamo attenerci, anche la Regione Marche ha stabilito per i Comuni una modulazione del tributo in discarica rispetto al superamento delle percentuali di raccolta differenziata fissate dalla normativa nazionale, così da incentivare tale pratica. La differenza del tributo, tra chi supera il 56% di raccolta differenziata e chi è ancora al di sotto del 45%, e Falconara è ben distante da questa misura, è di 14 euro a tonnellata: per i primi l’ecotassa sarà pari a 20 euro a tonnellata, per i Comuni più virtuosi a 6 euro a tonnellata”.

“La norma – spiega ancora l’assessore Mariani – sarà applicata dal 1° gennaio 2009 e farà riferimento alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta nell’anno 2008. Perciò i Comuni che ad oggi non hanno ancora attivato la raccolta differenziata spinta hanno già, di fatto, determinato l’aggravio della tassa rifiuti per i propri cittadini. Inoltre, bisogna considerare i quantitativi da smaltire. Va sottolineato, infatti, che con il passaggio alla raccolta domiciliare con il ritiro a casa della frazione secca residua, i quantitativi conferiti in discarica si riducono della metà. Tale risultato è stato registrato sia nei piccoli Comuni con 4 o 5 mila abitanti sia in Comuni come Senigallia e Jesi. E, nel caso specifico del Comune di Falconara, si deve ricordare che l’attuale piano provinciale rifiuti prevede, per Falconara come per tutti i Comuni del bacino 1, alla chiusura della discarica di Chiaravalle l’oggettivo rischio di conferimento dei propri rifiuti in una discarica situata fuori dall’ambito provinciale, con evidenti maggiori costi di trasporto e di smaltimento per ogni singola tonnellata”.

Infine, l’assessore Mariani richiama le aziende e gli enti proprietari a una ricerca “di sinergie, che altrimenti potrebbero far correre il rischio di collocamento fuori mercato di realtà locali con capacità ormai consolidate sul territorio provinciale e che complessivamente occupano oltre 800 addetti”.

Fonte Provincia di Ancona

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Venerdì 14 novembre, 2008 
alle ore 18:04
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