Jesi, truffa ai danni delle assicurazioni per 850mila euro: coinvolti medici e avvocati
Truffavano le assicurazioni simulando incendi stradali o falsificando le dinamiche dei sinistri per un totale di 850mila euro gia’ liquidati (ed altri 900 mila congelati). Ad essere coinvolti nel maxi raggiro sette medici, sette avvocati, quattro carrozzieri, due medici legali assicurativi, due periti assicurativi, un investigatore assicurativo, un operaio, un rappresentante di commercio e quattro impiegati di banca, tra cui un direttore di filiale.
Dopo tre anni di indagini l’operazione ‘Lepro’ puo’ considerarsi conclusa: 946 le persone denunciate, di cui 71 con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
Ideatore e organizzatore della maxi truffa un avvocato di Taranto, Nicola Gemma, 40 anni, con studio anche a Jesi. In passato era stato arrestato per raggiri analoghi e per aver falsificato ricettari medici. Tornato in liberta’, e’ stato radiato dall’ordine. Le truffe scoperte dai carabinieri di Jesi e Santa Maria Nuova sono 136.
L’indagine e’ partita nel 2009, dopo due querele sporte ai carabinieri di Santa Maria Nuova da due persone che si erano viste segnalare dalle loro assicurazioni incidenti che non avevano avuto. Nello studio dell’avvocato pugliese furono sequestrati centinaia di documenti di incidenti del periodo 2007-2009, e Gemma fini’ agli arresti domiciliari per il pericolo di inquinamento delle prove.
Sette avvocati compiacenti assumevano la difesa delle controparti. Un operaio di una ditta di Ancona e un rappresentante di commercio di Osimo scritturavano i falsi testimoni. Sette medici (due pugliesi, due umbri e tre jesini) nei loro studi privati falsificavano o gonfiavano i certificati medici. Quattro carrozzieri contribuivano a far lievitare i preventivi. Falsificavano le relazioni inviate alle assicurazioni un investigatore assicurativo della zona di Pesaro, due periti assicurativi e due medici legali fiduciari assicurativi. A chiudere il cerchio, quattro impiegati bancari di Jesi che cambiavano gli assegni non trasferibili rilasciati dalle assicurazioni ai presunti danneggiati. Gemma ha anche esportato il ‘format’ della truffa, e un’altra indagine e’ in corso in un’altra regione.
di Lorenzo Ceccarelli
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