“Da una politica lumaca a quella da gamberi”
Anche Legambiente Marche punta il dito contro l’articolo 29 del Decreto Legge 185/2008 approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri relativo alla detrazione fino al 55% dei costi sugli interventi per il risparmio energetico e il solare termico introdotta dalla Finanziaria 2007.
Un provvedimento che, in tema di rinnovabili ed efficienza energetica, di fatto toglie risorse e complica la vita a cittadini e aziende e condanna al fallimento anche la lotta ai cambiementi climatici
In pratica rende più difficile la possibilità di usufruire dello sconto del 55% su Irpef e Iras per gli interventi di riqualificazione energetica grazie ad un complicato iter burocratico per accedere agli sgravi, un limite stabilito per la copertura economica che non garantisce l’accesso all’incentivo, un sistema di presentazione delle richieste confuso e incerto.
“La modifica di questo provvedimento è un chiaro segno di miopia di chi ci governa. – ha dichiarato il presidente di Legambiente Marche Luigino Quarchioni – , Infatti non si riesce a tenere conto del fatto che esso fino ad ora ha avuto un grande successo e permetteva alle famiglie di risparmiare e alle imprese di avvicinarsi alle rinnovabili. Tutto ciò per le Marche significa andare contro il PEAR e le sue linee strategiche (risparmio energetico, energie rinnovabili e microgenerazione distribuita) la cui applicazione rappresenta una vera possibilità di svolta ambientale, economica e sociale per il nostro territorio. Solo questo significherà essere in sintonia con il mondo e quindi il resto d’Europa”.
La norma, retroattiva, andrà invece a colpire coloro che hanno già realizzato o prenotato gli interventi di risparmio ed efficienza nel 2008, e questo aprirà la strada a una valanga di ricorsi da parte di chi vorrà veder rispettato quanto prevedeva la normativa!
Niente di più distante quindi dall’ipotesi di rilancio e sviluppo con cui è stato presentato tale provvedimento.
Quello che era un sistema di incentivo semplice, trasparente e sicuro per i cittadini infatti, diventa ora uno strumento complicato, discrezionale, limitato a pochi.
Fonte Legambiente Marche
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