Sofia Mchedlishvili debutta nella “Lucia di Lammermoor” al teatro Pergolesi di Jesi
Gianluca Terranova, Lord Edgardo nel nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini, e tenore protagonista della fiction tv su Rai Uno dedicata ad Enrico Caruso, tiene a battesimo il giovane soprano georgiano Sofia Mchedlishvili in uno dei ruoli più impervi della storia del belcanto.
Sofia Mchedlishvili è nata nel 1989 a Tblisi, in Georgia, ed ha cantato recentemente al Festival Rossini in Wildbad. Scoperta in audizione a Roma dal direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini, Gianni Tangucci, che ne ha apprezzato la particolare freschezza della voce e la presenza scenica, e che le ha offerto assieme all’amministratore delegato William Graziosi l’opportunità di debuttare in un teatro di grande tradizione lirica.
L’opera, terzo titolo della 45esima Stagione Lirica, andrà in scena venerdì 23 novembre alle ore 21 e domenica 25 novembre alle ore 16 (anteprima giovani giovedì 22 novembre alle ore 22), con la direzione di Matteo Beltrami, la regia di Henning Brockhaus, la ricostruzione delle scene di Josef Svoboda a cura di Benito Leonori, i costumi di Patricia Toffolutti e le coreografie di Emma Scialfa. Nel ruolo di Lord Enrico Asthon debutta il baritono coreano Julian Kim, già acclamato interprete al Teatro Pergolesi di Jesi de “I Puritani”, “Elisir d’amore” e “Il barbiere di Siviglia”. Completano la compagnia di canto Alessandro Scotto di Luzio (Lord Arturo Bucklaw), Giovanni Battista Parodi (Raimondo Bidibent), Cinzia Chiarini (Alisa), il tenore marchigiano Roberto Jachini Virgili (Normanno). Per l’anteprima giovani riservata alle scuole di giovedì 22 novembre alle ore 16 i protagonisti sono Alexandru Aghenie (Lord Enrico), Romina Casucci (Miss Lucia) e Giacomo Patti (Sir Edgardo di Ravenswood). Suona la Form Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” è diretto da Pasquale Veleno.
“Lucia di Lammermoor” di Donizetti (1935) manca dal Teatro Pergolesi dal 2007 e racconta l’amore segreto sorto fra Lucia ed Edgardo, membri di due famiglie antagoniste, la prima appartenente a quella degli Asthon e il secondo a quella dei Ravenswood. E’ un’opera molto amata a Jesi dove è stata rappresentata, dal 1838 al 2007, in 16 stagioni liriche. Per la Stagione Lirica 2012, Lucia di Lammermoor riserva una novità: nell’accompagnamento della scena della pazzia di Lucia, al terzo atto, non sarà il flauto a dialogare con il soprano ma l’arpa. La cadenza, generalmente affidata ad un flauto o alla glassarmonica, è stata riscritta per arpa dal direttore d’orchestra Matteo Beltrami. Tale scelta è stata dettata dall’esigenza di tradurre musicalmente l’idea condivisa con il regista Henning Brockhaus che Lucia non impazzisce improvvisamente, ma più semplicemente taglia ogni legame con quel mondo che l’ha tradita e di cui non vuol più far parte; il suo è un regredire al primo atto, alla giornata in cui ha vissuto gli ultimi attimi felici con Edgardo, ed è dunque accompagnata da reminescenze tematiche del primo atto rese dal timbro cristallino dell’arpa.
L’opera è stata accolta con favore nelle scorse settimane nei Teatri del Circuito Lirico Lombardo (Como, Cremona, Brescia e Pavia) che coproducono il nuovo allestimento dell’opera assieme alla Fondazione Pergolesi Spontini, al Teatro dell’Aquila di Fermo, al Teatro Coccia di Novara e al Teatro Alighieri di Ravenna. Biglietti: da 15 a 66 euro.
dalla Fondazione Pergolesi Spontini
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