Boni, Haber e Alberti portano in scena a Fabriano “Art” di Yasmina Reza
Si avvia alla conclusione il ciclo di spettacoli promosso dal Comune di Fabriano e dall’AMAT (associazione marchigiana attività teatrali), realizzato presso il teatro Gentile della città con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Mercoledì 24 aprile l’ultimo appuntamento della sezione dedicata alla prosa è con Art, trasposizione del testo di Yasmina Reza – autrice contemporanea di grande interesse – interpretato da tre attori di talento come Alessio Boni, Alessandro Haber, Gigio Alberti, diretto da Giampiero Solari e prodotto da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo in coproduzione con Gli Ipocriti.
Le scene sono di Gianni Carluccio, le luci di Marcello Iazzetti e i costumi di Nicoletta Ceccolini. La commedia solleva la questione dell’arte e dell’amicizia, esplorando con ironia la profondità e la complessità dell’amicizia.
Scrive così, Gigio Alberti, nelle note che accompagnano lo spettacolo: “All’amicizia maschile, sentimento generalmente considerato così puro, così autentico, così naturale, goliardicamente semplice, anche così sacro, specie in Italia, viene data una bella scartavetrata da questa autrice francese, Yasmina Reza. Una donna quindi. Che sbircia in una serata di tre vecchi amici, uomini fatti, divertenti, simpatici, folgoranti nelle loro battute, ognuno con una storia sentimentale non facile alle spalle, (i rapporti con l’altro sesso non sono mai facili si sa) per vedere se davvero l’amicizia tra uomini sia questa specie di Paradiso terrestre dove ognuno ritrova se stesso e se stesso riesce ad essere. E la risposta è no. Non è così. Basta un minimo pretesto, in questo caso l’acquisto da parte di Serge di un quadro bianco per dare il via ad uno scontro feroce tra i tre. Dove emerge come il bisogno di affermare se stessi per dare una ragione al proprio esistere sia alla base di tutti i rapporti. E se il finale sembra ricondurre ad un lieto fine, ad una riconciliazione, ad una amicizia rivitalizzata e rinnovata, la Reza lascia in realtà aperta una questione non semplice. È davvero la sincerità il modo migliore per far durare un rapporto? O non piuttosto una giusta dose di menzogna?”
“Un quadro bianco, pagato molto. Scattano le reazioni degli amici – annota il regista Giampiero Solari – di chi lo ha comprato. Esagerate, forse guidate dalla passione, dall’amicizia. L’amicizia. Il passaggio di un’esistenza insieme. Soli. Creando alleanze. Due contro uno. Altri due contro uno. Si provoca violenza nei rapporti. Violenza. Il tutto accade, forse, inconsapevolmente, dentro il quadro bianco. Forse è così, tutta la vicenda, le discussioni appassionate, le verità, le bugie, le alleanze, le insicurezze, tutto accade dentro il quadro bianco. Come un passaggio dentro un quadro bianco. Il paradosso del testo fa in modo che ci si rida sopra. Con ironia, con affetto, una risata in cui ci si riconosce. L’apparente satira sull’arte contemporanea diventa la finestra per entrare in un meccanismo di rapporti sull’amicizia. Il tutto… dentro un quadro bianco. Dentro. Dopo esserci passati….ci si confonde con il paesaggio e si sparisce.”
Per informazioni e biglietti (da 8 a 25 euro): biglietteria del Teatro 0732 3644, AMAT 071 2072439.
Lo spettacolo inizierà alle ore 21.
di Giulia Schiaroli
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