Un confronto fra imprese, cooperative, operatori economici e bancari e Regione
Le cooperative e le imprese sociali delle Marche hanno bisogno di trovare nel sistema creditizio un’offerta di servizi finanziari che possa adattarsi alle peculiarità di questo mondo produttivo, caratterizzato, soprattutto, dalle professionalità delle risorse umane e dai valori etici d’impresa e che vede, però, fra le principali difficoltà di sviluppo la necessità di una maggiore capitalizzazione.
La richiesta è stata avanzata durante il convegno “Finanza, economia sociale e sviluppo locale”, organizzato per il progetto Sisma-Sviluppare le imprese sociali marchigiane a Palazzo Raffaello di Ancona. E a sostegno dell’aumento di capitale delle cooperative, la Regione Marche, entro il 2013, approverà progetti di sviluppo fino ad un massimo di 20 milioni di euro.
“Quello che chiediamo agli istituti di credito – ha spiegato Mauro Gori di Legacoop – è di studiare sistemi di rating specifici per la valutazione delle imprese sociali, che possano essere integrati con l’analisi dei fattori competitivi come l’occupazione, l’offerta dei servizi, il rispetto dei contratti di lavoro, le performance e la ricaduta di questa offerta sul sistema sociale”.
Uno degli strumenti per mettere in relazione le cooperative sociali e il mondo delle banche è proprio Sisma, un progetto promosso da Legacoop Marche, insieme ad Agci, Confcooperative Pesaro, Confidicoop Marche e da un gruppo delle 220 cooperative sociali marchigiane, 7.836 soci e 6.245 addetti. Finanziato con 954.000 euro dalla Regione Marche attraverso l’iniziativa comunitaria Equal, vede fra i suoi obiettivi la promozione di soluzione e di percorsi innovativi per migliorare la finanziarizzazione delle cooperative sociali.
“Sisma – ha spiegato Stefania Serafini, direttore di Legacoop Marche – ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle imprese sociali. In questi due anni di realizzazione del progetto, è stato attivato un Centro servizi regionale, è stata progettata una comunità regionale di business fra le cooperative sociali, si è promosso lo sviluppo del capitale sociale e lo start up di nuove realtà imprenditoriali cercando di aumentare la capacità competitiva di queste imprese. In questo percorso, si è studiato un sistema di certificazione che, a breve, porterà alla nascita di un marchio di qualità dell’impresa sociale nelle Marche”.
Alle banche, il mondo della cooperazione sociale chiede di essere partecipe in questa fase di cambiamento anche alla luce dei necessari adeguamenti all’applicazione dell’accordo di Basilea 2, in vigore dal 1 gennaio 2007.
“Proponiamo – ha proposto Lanfranco Marsigliani, direttore di Confidicoop Marche – di attivare la forma del ‘prestito partecipativo’, in un rapporto triangolare di compartecipazione fra banca, cooperativa e soci, per rafforzare il patrimonio delle imprese e per accelerare il processo di capitalizzazione, e sostenere il consolidamento del credito a breve termine”.
A supportare la crescita finanziaria delle cooperative sociali è sempre arrivato l’impegno della Regione Marche, che, con la legge 5 del 2003, ha finanziato 118 coop, tra cui 50 di nuova costituzione, con 3,5 milioni di euro oltre ad aver investito 7 milioni, negli ultimi cinque anni, per la capitalizzazione.
“Il nostro obiettivo – ha detto l’assessore regionale alla Cooperazione, Pietro Marcolini – è quello di consolidare la partita finanziaria di queste imprese, anche attraverso i Confidi ma chiedendo l’impegno concreto alla base sociale, e quello di promuovere lo sviluppo dei servizi a favore di queste cooperative, come con il progetto Sisma, per migliorare il fattore OI, organizzazione ed innovazione. Ricordiamo, inoltre, che è ora di rivedere la questione della contruattualistica nel sociale, il cui peso non può ricadere così con forza su queste aziende, e che non si può pensare di ridurre la spesa sociale solo per rimettere a posto i conti ma occorre anche considerare che di questi investimenti beneficiano, soprattutto, i ceti meno abbienti”.
Il preside della Facoltà di Economia di Ancona, Enzo Pesciarelli, ha ricordato come “la finanza etica sia scarsamente sviluppata in Italia rispetto al resto d’Europa” e come “il nostro Paese abbia bisogno di una banca di valenza nazionale di carattere cooperativo perché lo sviluppo di questo mondo non vuol dire solo economia ma anche una forte ricaduta sulle reti civiche e sul tessuto sociale”.
Durante l’incontro hanno presentato le loro proposte per il terzo settore Unipol Banca, Banca dell’Adriatico, Banca Marche, Banca Popolare di Ancona ed è stata illustrata una sperimentazione di Coopfond di finanza territoriale per lo sviluppo delle coop sociali.
Al progetto Sisma aderiscono Associazione Comunità di Capodarco di Fermo, Cooperativa sociale NuovaRicerca Agenzia Res, Coo.s.s. Marche Onlus, Fuori Margine Consorzio cooperative sociali, Formarche, Italcappa, Prometeo.
Per informazioni www.impresesociali.org.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Ancona Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!