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Gli anarchici sugli scontri di Roma: “Caccia alle streghe in grande stile”

Scontri di Roma del 15 ottobre 2011Una caccia alle streghe in grande stile, questa  è l’unica definizione che si può dare alla grande campagna mediatica avviata dopo i fatti di Roma. Se le stesse energie fossero state spese per ridurre il disagio sociale  montante, forse non ci sarebbe stata l’esplosione di rabbia giovanile; o forse no. Il beneficio del dubbio è d’obbligo, ma non per tutti. Sembra che si sia aperta ufficialmente la caccia all’anarchico, anche se poi è un tifoso o un Black block o un comunista o un autonomo: di tutto un po’ insomma, l’importante è criminalizzare chi dissente.



Basta poco: una felpa, un casco, avere 20 anni. C’è una sproporzione enorme fra i fatti accaduti e la reazione, prima a Roma e poi nel resto del paese. Per quello che ci riguarda come FAI – Federazione Anarchica Italiana, la maggioranza del movimento aveva fatto due scelte precise: partecipare a Roma al corteo in modo visibile, pacifico, ordinato dietro lo striscione ‘accerchiamoli’ o organizzare iniziative locali di controinformazione (così è stato a Jesi, come in molte altre città italiane), per essere presenti nei territori dove più acuta si fa sentire la crisi in termini di disoccupazione, povertà e tagli occupazionali.

Sappiamo che fare titoloni con il termine ‘anarchico’ è un buon incentivo alle vendite. Sappiamo inoltre che, in questo paese, prendersela con gli anarchici ha sempre anticipato tempi molto bui, da Piazza fontana in poi.

Grave è lo sbraitare di leggi speciali, di riduzione dei diritti, di terminologie care allo squadrismo che ben poco hanno a che fare con la democrazia. Se queste sono le risposte ai gravi problemi sociali, far montare rabbia e alienazione, magari pilotarla, con qualche infiltrato o qualche utile idiota, per poi far dimenticare tutto con repressione pesante, c’è di che preoccuparsi.

Per noi come anarchici la risposta è una sola: costruire sicurezza sociale, non con i manganelli e la violenza, ma con una istruzione pubblica garantita, con l’assistenza ai più deboli, con la dignità del lavoro e della comunità, con un futuro in cui vivere senza doversi vendere come schiavi o prostitute.


da
FAI – Federazione anarchica italiana
Gruppo ‘Michele Bakunin’, Jesi
Gruppo ‘Francisco Ferrer’, Chiaravalle
Gruppo ‘Pietro Gori’, Fabriano
Circolo Culturale ‘Ottorino Manni’, Senigallia

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 20 ottobre, 2011 
alle ore 10:56
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