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Forme 3D si muovono su superfici piane: intervista al pitto-scultore Mauro Graziani

Esti, Mauro GrazianiScultori si nasce. Pittori, alle volte, si diventa. Il talento si manifesta innato, anche se, non da subito, con quella che sarà “graziosa maniera”, poi guida di una ricerca che dura una giovane vita. Giovane, sì. Perché nulla è più fresco di quelle opere composte da un equilibrato amalgama fra discernimento e rivoluzione. Una consapevolezza della forma che Mauro Graziani acquisisce molto presto attraverso la scultura: marmo e bronzo perlopiù, con quell’eleganza delle linee su cui la forza cinetica – o forse è solo vento – pone il suo calzante accento.



Forme che sfocano (ma non troppo) e che si liquefanno nel momento in cui traslano in pittura. La pittura di solitarie figure messe a dialogo in un collage perfettamente ragionato di piani dai colori marcati, oppure annebbiati, ma sempre e profondamente significanti.

Mauro Graziani scopre e apprende la pittura quando è già maturo come scultore. E’ su di essa che decide di concentrarsi, ed è con essa che intraprende preziosi percorsi lastricati dal piacere di esplorare emulsioni di carta e tempera, di acqua e tela. Ne comprende le immense potenzialità e ne studia le innumerevoli combinazioni e ricombinazioni, tanto da pervenire a racchiudere in una sola opera svariate possibilità.

Una pittura in continuo itinere, terminata per chi l’ha dipinta, ma perennemente aperta per chi la osserva, perché è il fruitore a decidere qual è la giusta collocazione di ogni singolo agente che si muove (letteralmente!) all’interno della composizione, interagendo con essa e spostando le cose.

Mauro Graziani si sente più un pittore o uno scultore?
Dipende dai momenti. A volte mi sento scultore, altre pittore. Ultimamente più un pittore, comunque, anche se nasco come scultore…

Quando e come si è avvicinato alla pittura?
Frutta, Mauro GrazianiA 27 anni ero un capotreno con la passione per la scultura. Avevo già un lavoro e una famiglia. Dato il mio lavoro, mi trovavo spesso a passare per Urbino, così ho cominciato a frequentare l’ambiente accademico. Sono andato una, due, tre volte… e alla fine ho deciso di iscrivermi e di frequentare il corso di pittura.

Come mai ha scelto il corso di pittura e non quello di scultura?
Perché come scultore mi sentivo discretamente sicuro. Mi sentivo capace di dare la forma che volevo ai materiali in maniera del tutto naturale, mentre con la pittura avevo bisogno di capire, di sapere. In questo, l’Accademia mi è stata davvero utile. I professori che mi hanno guidato e il confronto con i miei compagni mi hanno aperto un mondo del tutto nuovo e che avevo realmente bisogno di esplorare. Mi si è aperto dinnanzi un universo fatto di filosofia, di scienza e di ogni altro sapere che fermenta nel sistema sociale da cui frutta tutta l’arte di un determinato periodo storico. Da lì in poi sono diventato pittore a tutti gli effetti, anche se, per non rischiare di sentire la mancanza della scultura, ho aperto una fonderia. Fondevo bronzo e altri metalli per scultori e amici, ma non ho mai avuto bisogno di studiare il mestiere. Ho imparato osservando i procedimenti nelle fonderie in cui andavo per me poi, con la mia, mi sono messo alla prova: a volte ho sbagliato, ho capito dagli errori, corretto, riprovato e migliorato. L’ho tenuta per ben ventidue anni…

Sono rimasta incantata dall’armonia delle linee e dalla potente carica motoria delle sue sculture e, in particolare, delle numerose figure femminili. Che genere di ricerca c’è dietro?
Piazzetta, Mauro GrazianiNella scultura non faccio della ri-cerca, semplicemente cerco di esprimere quello che secondo me è concetto di bellezza e di equilibrio in base ai diversi materiali utilizzati di volta in volta. Mi piace il senso del movimento che assumono e mi piace il fatto che diano l’idea di essere immortalati in un attimo di grande sforzo, ma non ritengo affatto di fare una specifica ricerca. Penso e capisco di essere abile come scultore, ma non penso di avere mai fatto uno scatto più ragionato, o di essere evoluto verso qualcosa di nuovo.

Come pittore, invece?
Come pittore sì. Sento di dover dare alle composizione sempre qualcosa di diverso, di percorrere varie possibilità, approdare a fini differenti o trasformare le immagini in qualcosa di altro. Iniziare un nuovo lavoro è come correre in tondo in una palestra e trovarsi di colpo al buio: sai dove sei, ma non sai più dove stai andando…

La sua pittura è una sorta di mescolanza fra forme riconoscibili e composizioni astratte. Come si muove, o quale predilige fra questi due generi apparentemente opposti?
Ma… di base, non c’è differenza tra figurativo e astratto: sono entrambi paesaggi, solo che in uno provengono dall’esterno, mentre nell’altro sono presi dall’interno. Io lavoro con entrambi i generi, dipende solo da come mi sento. Certo, paradossalmente, rendere un concetto con l’astrazione delle forme è molto più difficile, anche perché è probabile che ci si perda, dato che non si hanno punti di riferimento.

Come nascono e prendono forma invece, i paesaggi, gli scorci e i personaggi dei suoi collage?
Prima strada, Mauro GrazianiNel collage l’approccio è completamente differente. Occorre abbandonare l’idea di sequenza e la resa prospettica. L’opera si costruisce mano a mano, senza alcun riferimento visivo. Ci si basa su di un progetto puramente mnemonico. E’ come avere un’accozzaglia di roba da dover riorganizzare e riordinare da capo a piedi!

Per concludere… può darci qualche piccola anticipazione sulle sue ultime opere che saranno esposte alla mostra “Sensibilità” e che inaugurerà sabato 18 maggio a Senigallia, presso lo spazio espositivo della Fondazione A.R.C.A.?
Diciamo che, con quest’ultima serie di lavori, sono giunto a un tipo di pittura “twitterata”: un botta e risposta fra me, che sono il creatore dell’opera e il fruitore, che l’opera la può modificare, nel vero senso della parola, spostando i soggetti al suo interno, come preferisce. E’ una mostra interattiva e ogni opera ha bisogno dell’intervento fisico di chi la sta osservando…

 
di Laura Coppa

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 16 maggio, 2013 
alle ore 14:40
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