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I repubblicani della provincia di Ancona analizzano la crisi del PRI

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Alleanza RepubblicanaIn una riunione tenutasi a Montemarciano repubblicani della provincia di Ancona hanno esaminato sulla base di un documento politico-programmatico la grave situazione del Paese e lo stato comatoso del PRI.


Nell’un caso e nell’altro il grado di sofferenza cresce man mano che il tempo trascorre e non si palesano le determinazioni atte a modificare il presente: una classe politica che pretende di gestire il governo centrale senza averne le capacità, intenta a perpetuare un perverso gioco di tutela di interessi personali, o di gruppo, che nessuna risposta può dare al dramma della disoccupazione e della spaventosa crisi economica.

L’Italia dei padri fondatori della Repubblica è stata vilipesa e smembrata fino al punto di averla resa irriconoscibile ai più i quali, divenuti maggioranza, rappresentano l’antipolitica e il partito del non voto. Per uscirne occorre ritrovare quei valori, totalmente dimenticati, che poggiano sulla giustizia intesa come riconoscimento dei diritti e dei doveri di tutti, di eguaglianza per mitigare le troppe disparità tra ricchi e poveri e la solenne riaffermazione del senso di altruismo che  consenta di sentirci uniti gli uni con gli altri.

La vivace discussione  dei presenti, repubblicani di lunga militanza e non solo, si è infervorata sulla difficoltà del repubblicanesimo italiano nel mantenere una presenza politica ed organizzativa propositiva nel Paese dove è nato. Nel Partito Repubblicano “gruppi di interesse” hanno distrutto il “piccolo partito di massa” e fatto deragliare il convoglio che possedeva storia incontaminata, idealità, valori. Il patrimonio del repubblicanesimo ha subito una mutilazione.

Si parlava allora di riscatto per liberare l’uomo da tutte le titubanze, i timori e le consuetudini al fine di conquistare la libertà, quella  totale, fatta non solo di espressione formale ma di giustizia sociale. “Foste schiavi, poi servi, ora salariati sarete liberi produttori purché lo vogliate” scriveva così quasi due secoli or sono il nostro grande Mazzini. Questa idealità sociale cosa può avere a che fare con le varie forme del liberaldemocratismo che una scellerata segreteria Nazionale PRI ha scelto? Nessun rapporto è stato detto.

Ancor meno con il centro-destra ed il “berlusconismo” i repubblicani non dovevano avere alcuna condivisione di idee e di percorso. La parte più sensibile(dove ci siamo da sempre ritrovati) operando la scissione al Congresso di Bari, si era costituito nel Movimento dei Repubblicani Europei che doveva rappresentare la componente socialmente più evoluta e propensa a favorire un rapporto di collaborazione con il progetto di centro-sinistra. Anche il tentativo, se vogliamo, nobile di correggere una stortura ideologica è stato in questi ultimi tempi distrutto per volere di giochi romani.

Di questa grande storia di pensiero politico e sociale abbiamo il grande orgoglio dell’appartenenza e perciò resta la ferma volontà di riprendere il discorso da dove è stato interrotto. A breve perciò intraprenderemo nuove iniziative in altre località delle Marche,contatteremo repubblicani sparsi per l’Italia ma soprattutto cercheremo di ripartire dai cittadini, dalle loro aspettative per tentare di aprire una nuova stagione di impegno politico e sociale.

Per adesioni e condivisione dalessandro.ale@tiscali.it .

da Alleanza RepubblicanaMontemarciano

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Martedì 2 luglio, 2013 
alle ore 10:03
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