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Piano casa, CNA contro la proposta della Regione

“La nuova legge non è la giusta soluzione alla crisi”

ediliziaLe Organizzazioni imprenditoriali dell’edilizia marchigiana ritengono che il piano casa avviato dalla Regione sulla sostituzione edilizia e sugli ampliamenti non sia la giusta soluzione alla crisi. A questo proposito sostenengono che per il settore primario dell’edilizia e i molti settori collegati ne conseguirebbero troppi limiti, tempi troppo lunghi per l’attivazione degli interventi e troppe complessità applicative.

Mancano infine scelte strategiche per il rilancio delle costruzioni e dell’economia regionale. Ritengono quindi essenziale prevedere ulteriori ipotesi di incentivo volumetrico del 20%, senza limiti di superficie.

La demolizione e ricostruzione con premio volumetrico del 35%, per gli edifici non residenziali, dovrà comportare possibilità di modifica di destinazione d’uso con riferimento al contesto e senza limiti di superficie.
Ritengono inoltre sbagliato il riferimento ad uno strumento nuovo, sperimentale e complesso, come il protocollo ITACA, per graduare l’incentivo volumetrico poichè solo la verifica della documentazione del permesso di costruire determinerà un eccezionale aumento di lavoro per le strutture tecniche comunali.

Occorre rimandare i termini di efficacia del permesso di costruire di almeno 3 anni dall’inizio della crisi economica.
Non è possibile attendere, oltre ai tempi di delibera delle Giunte, anche ulteriore termine di 90 giorni per renderla applicabile.

Inoltre ritengono assurdo che, risorse private pronte ad essere investite oggi a vantaggio dell’economia, debbano attendere la fine del 2010 per riversarsi sul mercato; l’attesa costituisce di per sé un grave danno per le imprese e tanti progetti in fase di autorizzazione si sono fermati per sapere dove e cosa si potrà realizzare.

Le nostre Organizzazioni hanno attivato un coordinamento stabile sulla legge regionale di attuazione del cd Piano Casa 2, al fine di avanzare alla Regione proposte operative anche su 2 temi strategici per le Marche, relativi ai centri storici e le aree industriali dismesse.

Questa legge costituisce in definitiva un’occasione da non perdere: essa può infatti rappresentare una dimostrazione di efficienza ed efficacia, sia del sistema politico nella risposta ai problemi dell’economia, sia delle strutture tecniche delle Pubbliche Amministrazioni, nel dare risposte in tempi compatibili a quelli delle imprese.

di Jessica Renzi

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 2 luglio, 2009 
alle ore 19:00
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