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Castelbellino, mostra di Giovanni Battista De Andreis

Darling, 1979 - Giovanni Battista De AndreisSi inaugura domenica 18 luglio, alle ore 17,30, presso il museo civico Villa Coppetti di Castelbellino, la mostra Giovanni Battista De Andreis.

L’evento si presenta come ideale prosecuzione delle esposizioni – sulle arti visive nel 2009 – delle opere pittoriche di Cesare Zavattini e delle calcografie di Athos Sanchini. Tutto ciò ha come filo conduttore l’osservazione del paesaggio e della realtà filtrati dall’espressione artistica. Del resto Giovanni Battista De Andreis, pittore, incisore e scultore dell’avanguardia milanese, utilizza il linguaggio visivo come espressione diretta del profondo.
 


Giovanni Battista De Andreis focalizza l’attenzione sulla rappresentazione precisa e solare “che ne coglie con i colori volumi e prospettive quali a farli diventare luoghi surreali o metafisici”. “De Andreis è imprevedibile anche nelle soluzioni prospettiche, quasi a volere riequilibrare e rimodulare spazi e figure in dimensioni nuove e in soluzioni impersonali” (dice Riccardo Ceccarelli). Questo avviene con oli brillanti che sembrano emergere dal paesaggio selvaggio e dai mille riflessi dell’acqua, specchio malinconico dell’anima.

Flowers, 1979 - Giovanni Battista De AndreisLa figura umana, invece, è vista simbolicamente come attratta ed ammaliata dalla luce  e del suo riverbero nel quotidiano o dall’irreale o di  verità al negativo tanto da apparire trasparente e drammatica, commovente e accanitamente aperta sulla nostra attualità.  

Colori ed immagini, di cui fa impiego, si presentano quasi tangibili a chi osserva. Una vita, tuttavia, per inseguire e per comprendere non soltanto l’evoluzione, ma anche il determinarsi della sua arte dove il corpo è “ingaggiato” per creare delle figure. Il pittore ligure appare dotato di un sicuro gusto per la “costruzione” dell’immagine, ovvero per un’attenta rielaborazione dei dati offerti dalla realtà fenomenica fino a raggiungere una completa autonomia dell’immagine dipinta. I punti di riferimento in questa operazione sono quelli della grande tradizione “realista” europea, attentamente studiata.

La mostra è decisamente piacevole che appaga lo sguardo e arricchisce l’animo, attraverso la presa in considerazione delle bellezze che il paesaggio offre quotidianamente a coloro che sono in grado non solo di guardare, ma soprattutto di osservare.

da Andrea Carnevali

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Giovedì 15 luglio, 2010 
alle ore 18:06
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