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Delitto di Ancona, Roberta Pierini fu vittima di una brutale esecuzione

Il colpo fatale per la donna sarebbe stato esploso dall'alto verso il basso, secondo quanto emerso dall'autopsia

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Omicidio Ancona

Roberta Pierini, la 49enne uccisa sabato 7 novembre da Antonio Tagliata con tre colpi di pistola, sarebbe stata vittima di una brutale esecuzione. È quanto emerso dai risultati dell’autopsia svolta sul corpo della donna, colpita da tre proiettili ad un braccio, su un fianco ed infine alla testa.

Proprio quest’ultimo colpo, secondo gli inquirenti, potrebbe essere stato esploso in un secondo momento, dopo che Tagliata aveva rivolto la propria attenzione al marito della Pierini, il 49enne Fabio Giacconi, il quale si era rifugiato sul balcone dell’abitazione prima di essere raggiunto da quattro proiettili: a causa delle lesioni riportate in tal contesto, Giacconi si trova tuttora in coma irreversibile.

A quel punto, dopo essersi occupato di Giacconi, Tagliata sarebbe tornato sui propri passi ed avrebbe nuovamente rivolto l’arma verso Roberta Pierini, sparandole un colpo dall’alto verso il basso mentre lei era stesa a terra, uccidendola all’istante. A tal proposito, per la giornata di venerdì 13 novembre sono stati disposti ulteriori esami balistici, che dovrebbero fornire un quadro esaustivo dell’effettiva traiettoria percorsa dal terzo e ultimo proiettile.

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