I pensionati marchigiani sono i nuovi poveri
Provate voi a vivere con 608 euro al mese. E’ quello che cercano di fare i 219.758 coltivatori diretti, artigiani e commercianti pensionati della regione Marche. Ovviamente non tutti percepiscono questa cifra, come assegno mensile della pensione, ma questo è l’importo medio, secondo l’Inps.
Se infatti i lavoratori autonomi in pensione di anzianità arrivano a percepire 1.200 euro al mese, per le pensioni di vecchiaia si scende a 565 euro. Inoltre sono 83.986 gli assegni di pensione dei lavoratori autonomi che vengono integrati al minimo. Se questa è la situazione dei pensionati lavoratori autonomi, la situazione non migliora di molto per le altre categorie. Complessivamente nelle Marche le pensioni vigenti sono 463.430 per un importo medio mensile di 675 euro, con il 76,7% delle prestazioni pensionistiche che presenta importi inferiori a mille euro mensili, di cui il 46% sotto i 500 euro.
Si tratta di una situazione di grande difficoltà ed in molti casi di vera e propria povertà, che il Cupla Marche (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo), ha illustrato ai Prefetti nelle province marchigiane, sollecitando il loro intervento nei confronti del Governo di cui sono rappresentanti territoriali. Il Cupla ha incontrato anche l’Assessore regionale alle politiche sociali, Luca Marconi.
“Negli ultimi dieci anni” secondo quanto denunciato dal Cupla ai Prefetti “il potere d’acquisto dei pensionati è diminuito del 30% mentre negli ultimi tre anni i fondi per le politiche sociali sono stati tagliati del 76 per cento ed è stato addirittura azzerato il fondo per la non autosufficienza. Tutto questo in una fase nella quale le fasce di popolazione in povertà aumentano“.
Il Cupla Marche, che rappresenta nella nostra regione 120 mila lavoratori autonomi in pensione, ha consegnato all’Assessore regionale Marconi ed ai Prefetti, un documento nel quale si chiede al Governo nazionale ed alla Regione Marche, di realizzare azioni di politica sociale e territoriale che prevedano il massimo rigore nella lotta agli sprechi e nella razionalizzazione dei servizi; nessun aumento di tasse e tariffe; un miglioramento dell’attuale Welfare; la partecipazione delle associazioni dei pensionati lavoratori autonomi, alla definizione delle politiche sociali.
“Ci troviamo di fronte” ha spiegato il Cupla Marche “ad un crescente disagio sociale da parte di uomini e donne che hanno sacrificato i loro migliori anni al lavoro e che ora si trovano a percepire pensioni che non consentono una vita dignitosa. Prima che il disagio si trasformi in protesta sociale, è opportuno che le istituzioni intervengano potenziando la rete di protezione sociale ed i servizi per gli anziani“
da CNA Marche
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Ancona Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!