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La moda spinge in alto l’export marchigiano

Made in ItalyIl made in Marche del tessile abbigliamento e delle calzature spinge in alto l’export marchigiano. Lo scorso anno, secondo il Centro Studi dell’Unioncamere Marche, che ha elaborato per la nostra regione i dati Istat, nel settore moda si è registrato un incremento delle esportazioni di 260,6 milioni di euro, pari all’11,7 per cento. La moda si conferma quindi la regina dell’export marchigiano, con un volume di affari di 2,4 miliardi di euro su un totale di 9,7 miliardi di merce esportata.


Una crescita, quella dell’export di prodotti tessili, di abbigliamento, pelli, scarpe e accessori che è superiore alla crescita complessiva dell’export regionale, che si ferma al 9,3 per cento ed è più alta anche rispetto alla crescita media dell’export nazionale (+11,4 per cento).

I prodotti marchigiani della moda” afferma il presidente Unioncamere Marche Alberto Drudi “hanno saputo conquistare il mondo grazie alla qualità e all’innovazione unite ad una efficace promozione non solo delle nostre produzioni ma del territorio, dell’ambiente e di tutto il sistema Marche da parte delle istituzioni e del sistema camerale che anche lo scorso anno si è reso protagonista di numerose missioni sui principali mercati internazionali“.

Notevole nel 2011 anche la crescita delle esportazioni di macchinari (+15,7 per cento per complessivi 190 milioni di euro ) con la meccanica che si conferma al secondo posto tra i settori marchigiani vocati all’export con 1,4 miliardi di euro di merce esportata. Perdono invece quote di mercato gli apparecchi elettrici (-5,7 per cento) con 1,2 miliardi di esportazioni. Avanza piano il mobile con 717 milioni di euro di merce esportata ed un incremento dello 0,9 per cento, mentre gli altri settori vantano tutti bilanci positivi, ad eccezione dei prodotti agricoli, che perdono il 2,4 per cento.

Il mercato principale dei prodotti dell’industria manifatturiera marchigiana, secondo l’indagine Unioncamere, nel 2011 si è confermato quello dell’Unione Europea, che assorbe merci per 5,7 miliardi di euro e che è cresciuto del 6,8 per cento. Tra i Paesi europei è la Francia ad acquistare la quota maggiore di produzioni marchigiane con 995 milioni di euro (+2,7).

Seguono la Germania (882 milioni e una crescita dell’8,8 per cento) ed il Belgio che registra un exploit del 28,4 per cento ed arriva a 869 milioni di euro di merce importata dalla nostra regione. Il primo Paese al di fuori dell’Unione Europea, in questa graduatoria, è la Russia con 644 milioni di euro ed una crescita nel 2011 del 9,3 per cento.

Meritano una citazione particolare le esportazioni verso la Cina, che sono cresciute in un anno del 43,2 per cento, passando da 97 a 138 milioni di euro. Altro Paese dove il nostro export ha compiuto un grande balzo in avanti nel 2011, è stato quello degli Emirati Arabi Uniti (+29,9 per cento).

“Non è certo un caso” commenta Rodolfo Giampieri responsabile Unioncamere Marche per l’internazionalizzazione “se Cina ed Emirati Arabi sono due Paesi dove negli ultimi tempi è stata continua la presenza della Regione e del sistema camerale marchigiano, con missioni economiche, visite istituzionali e la creazione di una fitta rete di rapporti e di opportunità per le nostre imprese. L’Unioncamere Marche, insieme alla Regione, proseguirà con questa strategia dell’attenzione per i mercati emergenti anche nel 2012 per allargare sempre di più i confini dell’export regionale”.

Sono 197, secondo il Centro Studi Unioncamere, i Paesi dove lo scorso anno sono arrivati i prodotti marchigiani. Dalle vicine Francia e Germania alle esotiche Guyana, Antigua e Suriname fino alla Nuova Guinea e alle isole Salomone, non esiste angolo di mondo dove non siano sbarcati i nostri imprenditori per collocare i loro prodotti.

A volte da soli ma sempre più spesso assistiti o al seguito di missioni commerciali, fiere e iniziative istituzionali della Regione e del sistema camerale. E’ grazie a questo impegno ed al coraggio delle nostre imprese se, in un anno di dati congiunturale tendenti al peggio, l’export marchigiano mantiene un segno positivo ed aiuta il sistema produttivo a resistere alla crisi.

da Unioncamere

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Venerdì 16 marzo, 2012 
alle ore 16:18
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