Operazione “Vishudda”, marito e moglie in manette per sfruttamento della prostituzione
La coppia gestiva nove "centri per massaggi" situati ad Ancona, San Benedetto e in altre regioni italiane

Due coniugi originari della Puglia sono stati tratti in arresto dalla Polizia di Stato di Ancona a conclusione di un’indagine tesa a contrastare il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione.
Marito e moglie, infatti, avevano dato vita in diverse località italiane ad attività nelle quali giovani donne di età compresa tra i 20 e i 30 anni vendevano il loro corpo dietro l’apparenza di centri per massaggi.
In questi centri – situati ad Ancona, San Benedetto del Tronto e in altre regioni italiane come Emilia Romagna, Lombardia, Puglia e Abruzzo – le ragazze in questione ricevevano 100 euro per le loro prestazioni sessuali, dovendo però cedere oltre metà della somma ai loro titolari, i quali erano soliti promuovere i propri “servizi” specialmente via internet.
Per il 40enne N.M.A è così scattato il trasferimento presso il carcere di Foggia, mentre la moglie, la 33enne M.D.V, è stata invece posta agli arresti domiciliari: altre tre donne figurano nel registro degli indagati.
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