Raid di furti nelle province di Ancona e Macerata, arrestati quattro uomini
Sgominata dai Carabinieri la cosiddetta "banda dell'Audi", rintracciata in Umbria dopo un lungo inseguimento

Nella serata di mercoledì 20 novembre i Carabinieri delle stazioni di Osimo e Filottrano hanno tratto in arresto quattro individui di nazionalità albanese, tutti appartenenti a una banda criminale che negli ultimi mesi aveva messo a segno svariati furti tra le province di Ancona e Macerata.
Ciò è stato possibile grazie alle segnalazioni inoltrate da alcune persone residenti a Fabriano, che nel pomeriggio di mercoledì hanno notato un’Alfa Giulietta aggirarsi con fare sospetto per le vie cittadine. L’automobile in questione, peraltro fornita di targhe rubate poche ore prima a Castelbellino, è stata perciò seguita dalle forze dell’ordine fino ad Assisi: qui i militari hanno arrestato tre individui al termine di una breve collutazione, mentre altri due componenti della banda sono invece riusciti a darsi alla fuga.
Le perquisizioni condotte a carico dei tre arrestati hanno condotto alla scoperta di monili e gioielli trafugati, documenti falsi, arnesi atti allo scasso (smerigliatrici, piedi di porco, cacciaviti..) e persino un pistola Beretta calibro 7.65, arma rubata il 6 luglio scorso in occasione di un colpo effettuato in un’abitazione di Ancona.
Un quarto malvivente è stato successivamente rintracciato e tratto in arresto presso un bed&breakfast ubicato a Trevi, ugualmente in provincia di Perugia; costui è stato trovato in possesso di 165 grammi di marijuana, di un dispositivo utilizzato per intercettare le comunicazioni radio, di quasi 5.000 euro in contanti e di oggetti preziosi in oro per un peso totale di circa un chilogrammo.
In una carrozzeria di Spoleto, infine, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato un’Audi A4, intestata a un prestanome di Roma, mediante la quale i ladri avevano seminato il panico in lungo e in largo in diverse località marchigiane.
I quattro individui, di età compresa tra i 27 e i 39 anni, sono quindi stati tratti in arresto per poi essere condotti nei carceri di Perugia e Spoleto: il più anziano tra loro, peraltro, era ricercato dal marzo del 2018 in quanto responsabile del reato di evasione. Impressionante la mole delle accuse rivolte loro: furto aggravato in abitazione in concorso, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, porto abusivo di armi da fuoco, possesso ingiustificato di arnesi da scasso, ricettazione di targhe rubate, di armi e di oggetti preziosi, utilizzo di documenti falsi e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
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