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Caporalato e frode ai danni dello Stato, denunciate diciannove persone

Centinaia i lavoratori sfruttati in diversi cantieri navali italiani, tra i quali quello di Ancona

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Il porto di Ancona

Al termine di lunghe e articolate indagini portate avanti per svariati mesi, la Guardia di Finanza di Ancona ha smascherato un’organizzazione operante in diversi cantieri navali italiani, tra cui quello situato presso il porto dorico.

Diciannove le persone denunciate con una lunga serie di accuse, quali intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, truffa aggravata ai danni dell’Inps e altri reati in ambito fiscale. Nei confronti di tre di loro le Fiamme Gialle hanno inoltre disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per oltre 350.000 euro.

Ad essere sfruttati erano alcune centinaia di lavoratori, molti dei quali di origine bengalese, i quali venivano costretti a fornire ai propri supervisori parte del proprio stipendio dietro la minaccia di perdere il posto di lavoro in caso contrario. Gli operai in questione, peraltro, erano impiegati senza essere adeguatamente ricompensati con le indennità spettanti loro di diritto.

Parallelamente, il gruppo criminale in controllo di tali attività aveva trovato il modo di garantirsi entrate costanti da parte dell’erario statale, attraverso una serie di escamotages che avrebbero fruttato all’incirca 15 milioni di euro. Sedici le società coinvolte complessivamente e operanti in sei diverse regioni italiane, Marche inclusa.

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