Ascanio Celestini porta ad Ancona il suo spettacolo “Museo Pasolini”
Appuntamento martedì 21 giugno alla Mole Vanvitelliana
Martedì 21 giugno la Corte della Mole Vanvitelliana ad Ancona ospita Ascanio Celestini con il nuovo spettacolo Museo Pasolini proposto nell’ambito della 17^ edizione de “La Punta della Lingua”, il Festival Internazionale di poesia totale da domani, sabato 18 a martedì 28 giugno nei comuni di Ancona, Castelfidardo, Recanati, Macerata e Montelparo, ideato dai due direttori artistici Luigi Socci e Valerio Cuccaroni e co-organizzato dall’associazione di promozione sociale Nie Wiem e dal Comune di Ancona, in collaborazione con AMAT per lo spettacolo di Ascanio Celestini, con il patrocinio dei Comuni di Castelfidardo, Recanati e Macerata, con il sostegno della Regione Marche (Por Fesr 2014-2020 8.1 Imprese creative “ComuniCanti”), con il contributo di La Mole Ancona, il main sponsor Coop Alleanza 3.0 e decine di partner, tra cui Radio3 e Poliarte.
Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini La Punta della Lingua rende omaggio a colui che, partendo dalla periferica Casarsa, è giunto al centro della ribalta artistica internazionale. Poeta, narratore, saggista, drammaturgo e regista cinematografico Pasolini ha segnato un’epoca, dagli esordi poetici neoromanzi ai romanzi neorealisti e ai poemetti neosperimentali, dalla campagna friulana alle borgate romane fino al cuore nero dell’Antropocene, con l’incompiuto e avanguardistico Petrolio. Su questo controverso artista si confronteranno nell’incontro dal titolo Pasolini 100, prima dello spettacolo alle ore 18 presso la Sala delle Polveri, lo scrittore Antonio Tricomi, che lo ha analizzato a fondo, e l’attore Ascanio Celestini, che lo ha riletto a modo suo.
Ascanio Celestini è uno dei rappresentanti più importanti e amati del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena. Museo Pasolini è un museo immaginato attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicoanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo e un testimone che l’hanno conosciuto. Come afferma Vincenzo Cerami: “Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degli anni ’70”. Ed è proprio così che procede Ascanio Celestini in questa sua ultima fatica, pensata e prodotta per il centesimo anniversario della nascita del poeta: raccontare la nostra storia dal 1922, primo anno dell’era fascista, fino al 1975, 53esimo anno (chiosa amaramente Celestini) di quella stessa era, di quel fascismo eterno che sembra contraddistinguere la storia d’Italia come una categoria perennemente risorgente.
“Secondo l’ICOM (International Council of Museums) – si legge nelle note allo spettacolo – le cinque funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe essere un museo Pier Paolo Pasolini? In una teca potremmo mettere la sua prima poesia: di quei versi resta il ricordo di due parole “rosignolo” e “verzura”. È il 1929. Mentre Mussolini firma i Patti Lateranensi, Antonio Gramsci ottiene carta e penna e comincia a scrivere i Quaderni dal Carcere. Ascanio Celestini guida il pubblico in un ipotetico Museo Pasolini che, attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto, ma anche di chi l’ha immaginato, amato e odiato, si compone partendo dalle domande: qual è il pezzo forte del Museo Pasolini? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci a acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?
Museo Pasolini è uno spettacolo di e con Ascanio Celestini, voci di Grazia Napoletano e Luigi Celidonio, musiche di Gianluca Casadei, suono a cura di Andrea Pesce, produzione Fabbrica e Teatro Carcano con il contributo di Regione Lazio e Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo. Biglietto posto unico numerato 15 euro. Informazioni: AMAT 071 2072439, prevendite biglietterie circuito AMAT/vivaticket (on live su vivaticket.com), la sera di spettacolo dalle ore 20 alla Mole. Informazioni www.amatmarche.net e www.lapuntadellalingua.it. Inizio spettacolo ore 21.
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