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Conferenza di fine mandato per il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli

Tracciato il bilancio di dieci anni di amministrazione

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Conferenza di fine mandato di Valeria Mancinelli

Il sindaco Valeria Mancinelli e la giunta hanno incontrato questa mattina la stampa in Comune per la conferenza di fine mandato, un incontro che, simbolicamente, chiude dieci anni e due mandati amministrativi, e nel corso del quale la prima cittadina ha sintetizzato gli elementi più significativi dell’azione di governo condotta fino a oggi.

“La squadra che ha governato – ha detto in apertura la prima cittadina – è composta da sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza, che hanno costituito una coalizione di governo in base a un progetto preciso. E’ la squadra che ha governato la città e oggi consegna questi risultati”.

“Nel 2013 – ha proseguito – la città aveva bisogno di tanti interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione. Molte delle realizzazioni compiute nei decenni precedenti avevano una “età” che richiedeva questo: oltre 60 edifici scolastici, oltre 50 impianti sportivi, tra i quali il Dorico e il Del Conero, i 2 Teatri, i 12 cimiteri e i 4 mercati coperti, le Piazze e gli oltre 500 chilometri di strade urbane, i grandi parchi cittadini. Occorreva intervenire per la vivibilità da parte dei cittadini ma anche per rendere più attrattiva la città.

A fronte di bilanci comunali “poveri” e totalmente insufficienti siamo andati costantemente a “caccia” di soldi, concorrendo a tutti i bandi possibili, statali ed europei, e abbiamo portato a casa tante risorse (dal Bando aree degradate al Bando euroeo ITI-Waterfront, al Bando Periferie, ai bandi Ministeriali su trasporto pubblico ed edilizia scolastica, e, da ultimo, al PNRR. Queste risorse hanno consentito interventi altrimenti impossibili, dalla riqualificazione del quartiere Archi e Borgo Pio, all’autostazione dell’ex Verrocchio e all’ex Dreher, alla nuova illuminazione fronte mare, alla passeggiata di via XXIX Settembre, ai progetti su Sacello medievale e porto Traianeo, ai tantissimi interventi sugli edifici scolastici. Ora con il PNRR sono stati finanziati la riqualificazione del Mercato delle Erbe, il completamento della Mole, la riqualificazione della Biblioteca Benincasa e del Palaveneto, il completamento della Pinacoteca. Abbiamo infine potuto dare corso al programma di acquisto di 50 nuovi bus elettrici, totalmente finanziato dal Ministero.

Ma questi fondi extra bilancio non sono bastati per tutti gli interventi “grandi”, pure necessari. Dunque una parte significativa del bilancio comunale si è dovuta impegnare per gli altri interventi “grandi”: dal Passetto a Piazza Cavour, allo stadio Dorico e al Del Conero, alla nuova piscina di Ponterosso a una parte dell’edilizia scolastica, a parte degli interventi necessari su mercati, su altri impianti sportivi e piazze cittadine e, da ultimo, al mercato di Piazza D’Armi.

Le risorse per la manutenzione ordinaria ne hanno sofferto e per quanto si sia fatto moltissimo anche su questo piano, le necessità sono ancora numerose: nei prossimi anni sarà possibile risalire, perché gran parte degli interventi “grandi” saranno già stati “fatti e spesati”.

Ancona aveva come tutte le città, numerosi e grandi contenitori urbani pubblici e privati, che avevano perso le precedenti funzioni e andavano riutilizzati per nuove funzioni: Ex Metropolitan, Ex Umberto I, Ex Palazzo Provincia, Ex IPSIA, EX Stracca, Ex Lancisi. Non bastava disegnarle sulla carta, occorreva trovare soldi e investitori pubblici e privati e creare le condizioni perché arrivassero. Abbiamo approvato le varianti urbanistiche che hanno sbloccato ex Umberto I ed ex Metropolitan, dato attuazione al PRG con la riqualificazione a cura di privati ed altri soggetti pubblici di ex Ipsia ed ex Stracca, condiviso e sostenuto con nostri rappresentanti l’accordo tra Provincia e Università per il recupero dei due palazzi della Provincia. Su altri contenitori si sta lavorando, a partire dall’ex Savoia”.

Ancona aveva anche bisogno di eventi – ha proseguito Valeria Mancinelli – che ridessero una funzione al centro città e al secondo polo commerciale naturale, quello del Piano San Lazzaro. Abbiamo avviato il percorso di rilancio con la programmazione dei grandi eventi: dalla Festa del mare a Tipicità in Blu, alla programmazione natalizia, al Primo Piano festival e ora Gran mercato del Pià.

C’era bisogno di ricucire e ridefinire il rapporto della città con il suo principale polo produttivo: il porto. Lo abbiamo fatto in stretta cooperazione con l’Autorità portuale, specie durante la Presidenza Giampieri, dalla riapertura del porto Antico nel luglio del 2015 a tutte le successive iniziative, ai progetti di sviluppo del porto con i quali tenere insieme economia lavoro e sostenibilità ambientale. Su questa scelta strategica abbiamo concentrato i fondi del Bando europeo per l’agenda urbana: i 7 milioni di ITI Waterfront.

La città aveva bisogno di costruire rapporti più forti con gli altri Comuni dell’area vasta: lo abbiamo fatto su servizi e interventi concreti, non sulla “fuffa” dei convegni: dal progetto per eliminare gli sversamenti a mare costruito e condiviso passo per passo con il Comune di Falconara, al progetto per la gestione unitaria dei rifiuti sull’intero ambito provinciale, al consolidamento della gestione unitaria provinciale del servizio idrico-fognario attraverso Viva Servizi.

Ancona aveva bisogno di riscoprire una sua identità e una direzione di marcia per il futuro. Attraverso il percorso del Piano Strategico abbiamo accompagnato la città a ridefinire la sua identità: quella di città di mare e portuale anche nel terzo millennio, snodo centrale nel rapporto tra sud est e nord ovest dell’Europa. Questo non è solo un profilo economico, ma culturale, di orizzonte e, appunto, elemento di identità, che dà radici forti per confrontarsi con il futuro”.

Il sindaco Mancinelli ha poi affrontato la questione del metodo di governo: “Il metodo – ha detto – è stato il lavoro di squadra: sindaco, assessori e consiglieri comunali della coalizione di governo, secondo un progetto preciso. Abbiamo governato senza cadere nel “teatrino della politica”, cioè evitando con cura quasi maniacale la versione patologica e degradata della politica, quella che in tanti cittadini e in noi per primi suscita disgusto e discredito. Abbiamo perseguito obbiettivi necessari ed ambiziosi senza lasciare nessuno spazio a promesse demagogiche e impossibili, nessuno spazio al battibecco, tanto meno pubblico, su spazi, ruoli o posti al sole delle singole componenti della maggioranza o delle singole persone che componevano, appunto, la squadra.

Abbiamo esercitato la responsabilità di decidere, senza continui rinvii e “galleggiamenti”, anche quando le decisioni potevano essere controverse e difficili, come spesso sono. Le energie di tutti, a partire dagli assessori, sono state concentrate esclusivamente sul lavoro di squadra e sui risultati da ottenere, risultati di tutti, non dei singoli. Non abbiamo concesso alcuno spazio a polemiche fine a sé stesse con le forze di opposizione.

Abbiamo chiesto molto ai funzionari e ai dipendenti del Comune e delle Aziende partecipate e da molti abbiamo avuto grande impegno, da alcuni in particolare un impegno straordinario, fuori dal comune. Di questo – ha affermato Valeria Mancinelli – li voglio sinceramente ringraziare”.

Il sindaco ha fatto infine riferimento a tre progetti che non si vedono ancora, “ma che sono emblematici di come abbiamo lavorato in questi anni”.

“Il primo – ha detto – è la riqualificazione completa del Mercato di Piazza D’Armi e dell’intera Piazza. Il progetto è definitivamente approvato, discusso a lungo e condiviso con gli operatori del mercato, completamente finanziato. I lavori sono già iniziati. Non sarà solo un mercato, ma il cuore pulsante dell’intera città, in cui vivranno insieme tradizione e modernità.

Il secondo è la riqualificazione completa del mercato delle Erbe in corso Mazzini, un pezzo della storia e dell’identità di Ancona. Il progetto definitivo è approvato e interamente finanziato con fondi PNRR, il cantiere aprirà nei prossimi mesi.

Il terzo è la viabilità dedicata al collegamento porto-autostrada. L’intervento, promosso e concordato tra Comune, Ministero, Autorità Portuale e Regione con l’Accordo di Programma del 2018, sta diventando realtà: l’ANAS ha già cominciato i lavori di raddoppio della variante e, soprattutto, ha approvato il progetto definitivo per la bretella di collegamento tra il bypass della Palombella e la variante, ha tutti i finanziamenti necessari ed è pronta a far partire i lavori entro quest’anno. Il porto avrà la struttura essenziale per il suo sviluppo e Torrette e i quartieri nord saranno finalmente liberati dal traffico pesante che li assedia da decenni”.

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