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Ancona, Italia Nostra: “Perchè cementificare ancora?”

Italia NostraLa Giunta Comunale di Ancona ha approvato di recente e inviato al Consiglio Comunale una proposta di deliberazione che prevede la realizzazione di alcune centinaia di alloggi da destinare alle fasce sociali meno abbienti, agli anziani soli, ai giovani, da localizzare in diversi quartieri di Ancona tra cui la Baraccola, Pietralacroce, Montedago.



Al di là del condivisibile intento di ampliare la disponibilità di alloggi da assegnare in locazione calmierata, resta davvero incomprensibile come si pensi ancora di poter raggiungere questo obiettivo costruendo decine di migliaia di metri cubi e sacrificando per sempre altro prezioso suolo libero, peraltro di proprietà comunale ed in aree anche pregevoli, che potrebbe essere destinato ad un’agricoltura sociale come gli orti urbani, a spazi verdi per lo sport non organizzato, con evidenti vantaggi anche per la vivibilità dei quartieri interessati Quartieri che si stanno mobilitando in partecipati comitati spontanei per opporsi alle nuove previsioni edificatorie, preoccupati di veder diminuire la disponibilità dei servizi pubblici, in alcuni casi già carenti, come nel caso degli asili e delle scuole dell’obbligo, e contrari all’ulteriore cementificazione del territorio.

Per Italia Nostra il corretto e contemporaneo modo di affrontare il tema della residenza sociale dovrebbe essere quello di cominciare a censire il patrimonio edilizio pubblico non utilizzato o degradato per verificarne un’ipotesi di riutilizzo anche per abitazioni di tipo sociale, prima di avventurarsi a prevedere nuove case in periferia. Le notevoli disponibilità economiche in capo all’ERAP, ente gestore del patrimonio residenziale pubblico (ex IACP) dovrebbero quindi essere dirottate verso la riqualificazione architettonica, strutturale, funzionale ed energetica del patrimonio comunale dismesso, prevedendone un riuso razionale. Un’ultima questione importante è certamente rappresentata dalla necessità di accompagnare le politiche abitative con le altre politiche urbane: la mobilità, l’ambiente, i servizi pubblici.

Quali indagini preliminari sono state fatte sotto questi profili prima di presentare il contestato programma di edilizia residenziale sociale? Non lo sappiamo ma, dai primi riscontri negativi provenienti dai quartieri interessati dalla cementificazione, ci sembra che tali indagini si stiano rivelando quantomeno insufficienti. E soprattutto è mancata una consultazione preliminare con gli abitanti per condividere tali scelte così importanti. Di tutto ciò si parlerà venerdì 16 novembre presso la Libreria Canonici con inizio alle ore 17, in un pubblico dibattito che vedrà presenti ambientalisti, rappresentanti degli ordini professionali e rappresentanti dei costruttori.

da Italia Nostra

Redazione Ancona Notizie
Pubblicato Lunedì 12 novembre, 2012 
alle ore 16:29
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